Diventa obbligatorio coprire naso e bocca: mascherina o foulard se si esce di casa

Mascherine albizzate consegna gratuita

MILANO – Una nuova ordinanza di Regione Lombardia introduce l’obbligo di protezione individuale per chi esce dalla propria abitazione per motivi consentiti dai decreti: ci si dovrà coprire naso e bocca, attraverso l’uso di mascherine oppure anche di semplici foulard e sciarpe, visto che la carenza di mascherine è ancora un problema in molte realtà. E nei negozi che possono rimanere aperti sarà obbligatorio fornire alla clientela guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani.

Prorogate le restrizioni

Lo ha deciso Regione Lombardia, nell’ambito dell’ordinanza che entra in vigore domani, domenica 5 aprile, prorogando fino al 13 aprile (in parallelo all’ordinanza del ministro della salute Roberto Speranza) «le misure restrittive già stabilite per l’intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale». Confermata dunque la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali, dei mercati e di tutte le attività non essenziali. Inoltre, sarà possibile acquistare articoli di cartoleria all’interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti, mentre sarà possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio.

Obbligo di mascherina o foulard

«L’ordinanza del presidente della Regione – si legge nella nota di Regione Lombardia – introduce anche l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere se stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe». Un provvedimento che in alcuni Comuni, come Angera, è già stato preso. Inoltre, scatta anche l’obbligo, per gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) «di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani». Al governo infine è stato chiesto di «confermare con un Dpcm specifico, la chiusura dei cantieri edili e di permettere, invece, le attività legate alla filiera silvopastorale (come, ad esempio, il taglio della legna)».

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