Esercito nelle strade, stop a “corsette”, cantieri e uffici: la Lombardia chiede nuove restrizioni

esercito stazione gallarate

MILANO – Esercito nelle strade e inasprimento delle misure restrittive previste dai decreti che hanno “blindato” la Lombardia, ma non abbastanza per limitare gli spostamenti della popolazione, se la tracciatura delle celle telefoniche continua a dire che più di 4 lombardi su 10 non se ne stanno a casa. Lo chiede Regione Lombardia al governo, per fermare il contagio che continua a crescere con numeri sempre più allarmanti. Si propone anche uno stop agli uffici e ai cantieri e limitazioni più rigide sulle aperture dei negozi.

Le proposte di Fontana

«Massiccio utilizzo dell’Esercito come presidio, insieme alle Forze dell’ordine, per garantire il ferreo rispetto delle regole vigenti, partendo dalle “corsette” e dalle passeggiate in libertà. Chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili. Fermo dei cantieri. E, ancora, un’ulteriore limitazione delle attività commerciali». Sono queste le richieste di cui il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha discusso, ieri sera, 19 marzo, con il premier Giuseppe Conte durante una telefonata che lo stesso governatore definisce «cordiale e costruttiva». Fontana spiega di aver «rappresentato al presidente del Consiglio la situazione sempre più grave che sta vivendo la Lombardia. Ci aggiorneremo nelle prossime ore per capire se e in quale direzione il Governo vorrà muoversi».

“Strade sicure”

E viene dato come molto probabile che una delle prossime mosse del governo sarà proprio quella di chiamare in strada l’Esercito, rimodulando le regole d’ingaggio della missione “Strade sicure” alle necessità dell’attuale emergenza sanitaria. Quelle «maniere forti» che il governatore Fontana ha invocato per la Lombardia di fronte ad una scarsa consapevolezza diffusa rispetto ai rischi del contagio. Del resto sono ormai quotidiane le prese di posizione dei sindaci del territorio, per restringere le possibilità di movimento dei cittadini, e gli interventi delle Forze dell’ordine per sanzionare il mancato rispetto dei decreti.

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