Gli alpini di Olgiate Olona hanno un nuovo cappellano: è don Giovanni Calastri

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OLGIATE OLONADon Giovanni Calastri è il nuovo cappellano del Gruppo Alpini di Olgiate Olona. La nomina è avvenuta venerdì 20 settembre durante la messa serale dedicata a San Maurizio, patrono del corpo militare, che si è tenuta al “Giardino degli Alpini”, sede del gruppo inaugurata lo scorso mese di maggio. La messa è stata concelebrata dal novello sacerdote e vicario parrocchiale don Giovanni e da don Giulio Bernardoni, responsabile della Comunità Pastorale San Gregorio Magno di Olgiate Olona. Accompagnata dai canti del coro locale “L’Annuncio”, la celebrazione ha visto la partecipazione di moltissimi olgiatesi (sono stati stimati circa duecento presenti) tra cui il sindaco Giovanni Montano, intervenuto insieme ad alcuni consiglieri comunali.

Tre lezioni da tenere in mente

La famiglia delle Penne nere olgiatesi ha quindi accolto in modo ufficiale don Giovanni che, durante l’omelia, ha riflettuto sul significato di essere cappellano: «Significa ascoltare l’invito della Chiesa a prendermi cura di una porzione della mia comunità: è così che si prende cura del popolo di Dio di cui voi alpini siete parte». Ha poi continuato: «Il vangelo di questa sera ci esorta ad avere fiducia perché ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio. E di questa fiducia vivevano i nostri beati patroni degli Alpini. Carlo Gnocchi, in modo particolare, ci insegna tre virtù, tre lezioni da tenere in mente: la prima è la serena operosità, quella che i nostri alpini dimostrano sempre di avere. La seconda lezione è non temere cose grandi e impegnative, a non temere di “essere come aquile che sfidano il sole”. E infine l’invito alla speranza e all’ottimismo che il nostro don Gnocchi aveva a cuore, e non a caso San Giovanni Paolo II nel 1997, il 24 di maggio, lo definì “seminatore di speranza”». Dopo aver regalato a don Giovanni il cappello alpino, nel suo breve discorso di benvenuto il capogruppo Stefano Pavesi ha ricordato l’importante figura storica del cappellano, «sempre al fianco degli alpini, tra pallottole che fischiano, in mezzo alla tormenta, dove la natura è impervia, sempre pronto a portare parole di conforto, a fare da padre, da fratello, a far sentire la presenza di Dio con la preghiera nei momenti più bui». Pavesi ha anche sottolineato il valore simbolico del cappello alpino, che richiama sentimenti quali amore, fratellanza, carità, aiuto verso il prossimo.

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Una ventata di freschezza

Il sindaco Giovanni Montano ha rivolto un saluto a don Giovanni e a tutti i presenti in tono amichevole: «Questa è una serata dove io non so dire cose ufficiali, cose importanti, perché mi sento tra amici. Proprio poco fa stavo pensando alla freschezza di questa sera: un po’ perché fa fresco e sta finendo l’estate, e un po’ perché gli alpini mi danno questa sensazione di freschezza. Proprio come il nostro don Giovanni ha portato una ventata di freschezza nella nostra comunità: è giovane, volenteroso, una persona che in qualche modo ci avvicina alla fede, proprio con la sua presenza e con la sua vitalità. Collaborando con gli alpini in questi mesi mi sono un po’ rammaricato di non aver fatto l’alpino per il sentimento forte che li lega: hanno un cuore grande e lo hanno dimostrato riuscendo a creare questo gioiello di sede e giardino all’interno della nostra Olgiate. Penso che aver dato una mano agli alpini come amministrazione, rappresentando il sentimento comune degli olgiatesi, sia stato un dovere morale nei confronti di grandi persone che sanno sempre mantenere sotto la scorza da duri un cuore grande e una grande generosità. Col tempo sono diventato “Amico degli Alpini” e di questo vado fiero».

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don giovanni alpini olgiate – MALPENSA24