Donne giovani e di successo. CamCom Varese: «Crescono le imprese rosa»

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VARESE – Cresce il peso delle imprese al femminile in provincia di Varese e molte delle imprenditrici sono under 35. Questi i dati rassicuranti delle ultime analisi della Camera di Commercio che conta oltre 12 mila imprese aziende nel varesotto e un’incidenza totale del 20%.

Lavoro a più di 36 mila dipendenti

Sono 12.088 le imprese gestite da donne in provincia di Varese, un dato importante, soprattutto per l’occupazione, poiché danno lavoro a oltre 36 mila persone. Rappresentano il 20,7% sul totale delle imprese attive a livello provinciale e questo dato è superiore a quello regionale lombardo (19,5%). I risultati dell’ultima analisi della Camera di Commercio di Varese sono più che incoraggianti e mostrano che le aziende gestite da imprenditrici hanno incrementato negli ultimi anni il loro peso all’interno del nostro sistema economico.

Donne giovani e di successo

Condotta dall’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio, in vista del vertice Women 2027 Focus Donne e Impresa, in programma a Bruxelles il 25 e 26 febbraio, l’analisi fa emergere molte caratteristiche interessanti delle imprese varesine al femminile, ovvero le aziende in cui la partecipazione delle donne è superiore al 50%.

«Così – spiega il presidente Fabio Lunghi -, le giovani donne imprenditrici sono percentualmente di più rispetto ai loro colleghi al maschile». In particolare, l’11,2% delle imprese femminili sono guidate da donne con meno di 35 anni, a fronte di una media dell’8% nel caso di aziende maschili. È invece allineata, tra i due generi, la quota di stranieri: 10% in entrambi i casi.

Covid difficile soprattutto per le donne

Esaminando le nuove iscrizioni di imprese maschili e femminili nel corso dell’anno 2020, si evidenzia come l’effetto negativo dell’emergenza Covid-19 sia stato più forte per le donne. Complessivamente, lo scorso anno le iscrizioni di imprese femminili sono diminuite del 21% rispetto ai dodici mesi precedenti (da 987 a 781). Le conseguenze del coronavirus sulla nuova imprenditoria maschile sono risultate più contenute, seppur consistenti (-15%).

Questa discrepanza appare legata, oltre che al maggior carico famigliare, anche al fatto che le donne sono più presenti nei servizi e nei settori maggiormente colpiti dalla crisi sanitaria. «Un’impresa femminile su quattro, infatti – riprende Lunghi – , opera nel commercio al dettaglio. Seguono le attività di servizi per la persona (17%) e quelle immobiliari (11%). Nel manifatturiero, invece, le aziende condotte da donne rappresentano un decimo del totale».

I settori rosa

Scendendo maggiormente nel dettaglio, le imprese femminili costituiscono la maggioranza di quelle attive nei servizi alle persone che includono lavanderie, parrucchiere e centri estetici (66,5% del totale). Presenza femminile rilevante anche nell’assistenza sociale, nei servizi d’informazione, nelle funzioni d’ufficio, nelle attività artistiche e di intrattenimento e nell’istruzione. Nei servizi turistici, le realtà femminili sono operative soprattutto nelle agenzie di viaggio e negli alloggi mentre nel manifatturiero, donne sono maggiormente presenti nel settore dell’abbigliamento, dove il 39% delle aziende sono a guida femminile.

Sono poi diverse le attività che, nel periodo 2015-20, hanno registrato una crescita, anche rilevante, del numero di imprese guidate da donne. Tra queste, gli alloggi gestiti da imprenditrici, che sono cresciuti del 26,8%. In aumento anche gli ambiti della direzione aziendale e la consulenza gestionale (+19,8%), quello delle professioni scientifiche e tecniche (+17,4%) nonché il contesto legato alle attività d’ufficio (+16,1%).

Significativa la crescita anche in comparti nuovi per il mondo al femminile: è il caso del commercio e la riparazione di autoveicoli (+22,5%), dello sviluppo di software e delle attività di consulenza informatica (+ 18,2%), ma anche della riparazione di computer e beni d’uso personale (+16%).

La geografia

L’analisi di Camera di Commercio ha infine considerato anche gli aspetti geografici: le imprese femminili si concentrano nei comuni di maggiori dimensioni, come Varese (1.467), Busto Arsizio (1.424), Gallarate (1.109), Saronno (652) e Cassano Magnago (306).

Se, invece, analizziamo il tasso di imprenditorialità femminile per Comune, abbiamo ai vertici le località a maggiore vocazione turistica e ad attività di servizi: Cittiglio (28,5%), Lavena Ponte Tresa (26,2%), Germignaga (25,4%), Luino (25,1%) e Viggiù (25,1%).

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