Dormitorio di Busto, arriva l’alt di Speroni: «Prima se ne parli in sede politica»

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BUSTO ARSIZIO – Stop al dormitorio: «Un progetto di questo tipo, è vero che interessa i Servizi sociali, ma credo che prima vada condiviso in sede politica e in maggioranza. Cosa che non è stata fatta». Il semaforo rosso all’iniziativa avanzata dall’assessore all’Inclusione sociale Miriam Arabini arriva direttamente del segretario cittadino del Carroccio Francesco Speroni.

Quella di Speroni non è una voce preventivamente contraria al progetto, poiché «non saprei esattamente dire se una struttura di questo tipo sia davvero necessaria a Busto Arsizio. Insomma non ho il busto lega speroni dormitoriquadro esatto della problematica. Però tra qualche mese potrebbe anche cambiare. Se davvero il reddito di cittadinanza venisse introdotto dal governo, ad esempio, una serie di situazioni che oggi sono di indigenza potrebbero anche mutare». Piuttosto un invito a frenare sul progetto. Ma soprattutto un’indicazione sulla strada da imboccare: «La prima cosa che mi sarei aspettato è che dell’idea di realizzare un dormitorio se ne fosse prima parlato in maggioranza e in giunta. Anche per capire se ci sono le risorse necessarie e soprattutto se l’amministrazione è intenzionata a destinarle per questo intervento. Detto questo non sono né favorevole né contrario. Chiedo solo di approfondire, capire e di farlo con tutte le componenti politiche. E anche di andare cauti. Visto che tra qualche settimana, con l’introduzione del reddito di cittadinanza, qualcosa potrebbe anche cambiare».

Detto ciò Speroni poi lascia intendere che l’idea del dormitorio non è al  momento tra le priorità della politica cittadina: «So che un posto per accogliere la notte chi non ha un tetto c’è già in zona stazione dello Stato». Il segretario del Carroccio non si ferma neppure a sottilizzare «se si tratta di rifugio o dormitorio» e «quali differenze vi siano tra le due tipologie di strutture». E conclude: «Forse l’assessore Arabini ha voluto lanciare il sasso nello stagno per vedere le reazioni. Sulla questione però sono chiaro, ovvero visto che non stiamo parlando di un progetto di poco conto e che avrà sicuramente una serie di costi di gestioni, avrei preferito fin da subito un coinvolgimento preventivo di tutte le componenti politiche che governano Busto Arsizio».

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