Ecco cosa serve al Sacro Monte di Varese: l’appello dei residenti ai candidati

Sacro Monte Varese

VARESE – «Oggi più che mai è importante pensare a un piano strategico per il rilancio del Sacro Monte, il cui borgo è ormai pieno di case e potenzialità abbandonate, nonostante si tratti di un’area patrimonio dell’Unesco», questo il messaggio di Sandro Mangiaterra che si fa portavoce di altri residenti della zona e che oggi, domenica 29 agosto, incontrerà il candidato sindaco del centrodestra, Matteo Bianchi. 

Di cosa ha bisogno il Sacro Monte

Un piano strategico e urgente per rilanciare il Sacro Monte di Varese: a ogni tornata elettorale sindaci e candidati promettono interventi e attenzioni, e alcuni anche degli investimenti, per valorizzare il borgo e in generale la montagna varesina. «Ma ora – dice Mangiaterra, un residente del Sacro Monte – il tempo delle promesse, per giunta minimaliste, è finito perché nell’era post pandemia la ripartenza di Varese è legata a filo doppio con quella del Sacro Monte». E la richiesta è precisa, bisognerà fare tutto all’insegna di sostenibilità, inclusività e accoglienza.

Come è ormai divenuto chiaro negli ultimi tempi, il Sacro Monte ha bisogno di molte cure: dalla manutenzione delle strade, all’ illuminazione e arredo urbano, ma anche la pulizia dei boschi e, perché no, fino alla copertura dei cellulari e banda larga per attrarre studenti e lavoratori in smart working. «Il punto è che questi interventi dovrebbero essere pane quotidiano, qualcosa di scontato per un luogo Patrimonio dell’umanità. È il momento di fare di più, di pensare al salto di qualità, di cavalcare un’opportunità che il post-pandemia offre e che Varese, i suoi politici, la sua classe dirigente non possono lasciarsi sfuggire. Il Sacro Monte deve essere al centro di un grande progetto multiculturale, capace di mettere insieme tutte le caratteristiche del territorio: l’aspetto religioso, artistico, naturalistico, scientifico, sportivo e persino eno-gastronomico».

Insomma, la richiesta è chiara: serve un piano per rendere l’area più attrattiva, non solo per il turismo, ma anche per convincere nuove persone a trasferirsi proprio al Sacro Monte. «Che ogni mese potrebbe ospitare iniziative di altissimo livello, sotto la guida di personalità di primissimo piano sulla scena nazionale e internazionale». Workshop di fotografia, di scrittura creativa, settimane della mountain bike, seminari di astronomia e climatologia, le idee sono moltissime.

Recupero delle case abbandonate

E una proposta arriva da Mangiaterra stesso: «Il Comune potrebbe acquisire una delle tante case abbandonate nel borgo per trasformarla in una struttura a metà fra ostello della gioventù e sede di incontri». C’è poi l’obiettivo del  recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori, da destinare a corsi universitari, convegni, e nello stesso tempo a residence e base operativa delle iniziative di maggiore richiamo e più alta affluenza.

«Il sogno è un Sacro Monte dove tutti, residenti, visitatori e magari nei prossimi anni studenti, possano trovare quello che cercano. Un meraviglioso territorio capace di presentarsi in mille forme e di offrirsi come un abito disegnato su misura per ognuno. Il futuro è oggi». E’ questo il messaggio che i cittadini porteranno oggi al candidato Bianchi, nella speranza di promesse che poi verranno mantenute.

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