VARESE – E’ un leghista inossidabile, ma critica pesantemente la linea di Salvini, anzi né prende le distanze. Mette in campo il malumore che serpeggia sul Carroccio per il new deal imposto dal leader, «più del 50 per cento dei militanti non entreranno nel nuovo partito». Pungola Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli «che hanno portato avanti il progetto di Umberto Bossi» e ora si sono appiattiti sul nuovo leader. E infine fa una previsione: «Alle prossime amministrative a Varese ci sarà un candidato sindaco della Lega Nord contro i traditori che sono andati con Salvini». Chi parla è Giuseppe Leoni, leghista della prima ora e primo consigliere comunale a Varese con la Lega lombarda e primo leghista a essere eletto in parlamento nel 1987.
Ora quanto peso abbia Giuseppe Leoni all’interno del mondo del Carroccio, in un momento tanto confuso, delicato e frammentato, è tutto da vedere. Di certo sono pesanti le parole e i concetti espressi dal leghista in un’intervista rilasciata a La Repubblica.
I ruggiti del Leoni
Leoni è sempre rimasto fedele ai principi originari della Lega, prima Lombarda e poi Nord, tanto che davanti a tutti i ragionamenti antepone il suo essere federalista. Che lo porta a essere agli antipodi da Matteo Salvini. E, infatti, non ne parla (politicamente) certo bene. «Ha cambiato, stravolto le cose e moltissimi leghisti non sono interessati a quella roba lì»; «Salvini ha soffocato lo spirito autonomista e ha un concetto federale – fascista dello Stato», fino a definire «traditori» coloro che hanno aderito alla Lega Salvini premier.
L’intervista rilasciata a La Repubblica poi si chiude con il doppio botto. Nazionale: «Chiudere i porti non è fare politica. E intanto assistiamo a un travaso di voti nel partito della Meloni» e locale, su Varese precisamente, ma non solo: «Alle prossime amministrative ci sarà un candidato della Lega Nord». Leoni dici proprio Lega Nord, perché, che la Lega Salvini premier sia un’altra cosa l’aveva già detto prima.