GALLARATE – Luca Ferrazzi, già assessore regionale in quota Alleanza nazionale per poi essere rieletto al Pirellone con la Lista Maroni presidente; oggi a capo del gruppo Libertà per Gallarate, che in consiglio comunale è presente con due rappresentanti. Ferrazzi, lo sa che gira il suo nome per una candidatura a sindaco?
“Ne sono lusingato, ma non ho chiesto né chiederò di correre alla elezioni per la poltrona di primo cittadino. Se mai dovesse accadere è perché me lo chiedono altri. E dovrebbe essere un percorso condiviso, tutto da costruire. Al momento non ho particolari velleità se non quella di contribuire a dare una alternativa politica e amministrativa alla città di Gallarate”.
Si spieghi meglio.
“Rimanendo sempre nell’ambito del centrodestra, Gallarate ha bisogno di un sindaco all’altezza della situazione. In questo senso escludiamo di presentarci alle urne in una coalizione che sostenga Andrea Cassani, una persona assolutamente inadeguata a ricoprire un incarico così delicato”.
Allora, vi alleerete col centrosinistra?
“Mai, stiamo dall’altra parte”,
Dall’altra parte riproporranno Cassani, La Lega non intende affatto cambiare cavallo.
“Mi risulta invece che Forza Italia si muova per presentare un suo esponente, magari correndo da sola al primo turno. E’ cosa nota”.
Libertà per Gallarate dialoga quindi con i berlusconiani?
“Abbiamo avuto alcuni incontri politici a luglio. Lo scopo era di trovare motivi aggreganti. Da quella data non ci sono stati sviluppi”.
Se Forza Italia vi contattasse ufficialmente?
“Ne prenderemmo atto, valutando nel contempo eventuali opzioni, Per dirla in un altro modo, non ci tireremmo indietro, soprattutto se l’obiettivo è di costruire un’alternativa a Cassani”.
Qual è il motivo scatenante di tanto livore nei confronti dell’atttuale sindaco della Lega? Vecchie ruggini personali?
“E’ un motivo di ordine politico. Meglio, di responsabilità politiche rispetto anche alle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto. Cassani ha l’abitudine di scaricare le colpe sugli altri: non è così che ci si comporta in politica”.
Tutto è cominciato col vostro no alle modifiche urbanistiche. Come mai quel no?
“E’ stato il motivo per cui ci hanno buttato fuori dalla maggioranza. Rivendichiamo però la nostra contrarietà: i fatti ci hanno poi dato ragione. Nonostante questo, Cassani ha sempre agito con arroganza, ha evitato qualunque confronto, dimostrando una grave lacuna anche nei rapporti umani. No, non avrà mai il nostro sostegno”.