Elezioni, Olgiati tenta il bis nell’Alto Milanese: «M5s unico a difendere i deboli»

legnano elezioni interviste m5s

LEGNANO – Nelle liste uninominali per le elezioni politiche del 25 settembre è l’unico deputato uscente, che ora si ripresenta agli elettori dell’Altomilanese. Riccardo Olgiati (nella foto, terzo da destra), nato a Legnano 39 anni fa, impiegato con il diploma di perito elettronico e nelle telecomunicazioni, nella passata legislatura è stato parlamentare per il Movimento 5 Stelle e componente delle commissioni Affari esteri e Politiche Ue della Camera.

Onorevole Olgiati, qual è il bilancio della sua attività di parlamentare?

«Sarò sincero: ero entrato con grandi aspettative, avrei voluto cambiare il mondo e risolvere tutti i problemi del territorio. Poi, quando si arriva lì, ci si scontra con la realtà e si capisce che incidere non è facile, ancora meno in una legislatura in cui è successo di tutto e di più, dal Covid alla guerra. Quindi il Parlamento ha potuto incidere poco sull’attività legislativa, è stata più una legislatura di ratifica di decreti governativi. Ma rivendico le non poche battaglie portate avanti».

Tante battaglie su Accam, Solter e 4° binario

Quali sono state le sue battaglie per il nostro territorio?

«Ho fatto tutto quello che potevo fare, dando ascolto a tutti sia quando ero interpellato dai Cinquestelle che da altri. Ho cercato in tutti i modi di fermare l’iter dell’inceneritore Accam. Insieme con i nostri attivisti ho incontrato il ministro Costa senza purtroppo arrivare a una soluzione, perché dipende dalla Regione.

«Ho cercato di spingere sul tema del 3° e 4° binario lungo la linea ferroviaria più trafficata della Lombardia, e oggi è fra le opere del Pnrr, con un commissario e finalmente dovrebbe vedere la luce entro il 2026 o anche prima. Sempre in tema ambientale, seguiamo la questione della cava Solter con il ministero dell’ambiente, ma anche questa è competenza della Regione.

«Ogni parlamentare nel proprio piccolo ha portato a casa parecchi finanziamenti arrivati dal Pnrr, facendo di tutto affinché i Comuni ne diventassero protagonisti. E i risultati si stanno vedendo, con i sindaci che ci dicono di avere molti soldi per investire. Ora si pongono problemi di spesa corrente o di personale per gestire tutti i bandi, comunque si sta dando grandissimo respiro per gli investimenti dei Comuni».

Ambiente e bollette temi chiave

Qual è il problema più evidenziato da amministratori e cittadini per l’Altomilanese?

«Tanti mi scrivono delle bollette triplicate dall’anno precedente e io temo che non sia finita qua: il momento più critico sarà in autunno e il governo, da chiunque sarà formato, si troverà a gestire una situazione devastante. L’impegno che posso garantire, indipendentemente dal risultato del voto, sarà prendermi carico di questi problemi con la massima priorità. Parliamo di famiglie che saltano per aria, di imprese che chiudono, di interi settori produttivi già chiusi, come le cartiere, quindi di cassa integrazione per i dipendenti quando va bene e alla lunga di chiusure, con un ulteriore dramma che si ripercuote sulle famiglie.

«La seconda grossa priorità è l’ambiente. Sembrano discorsi distanti per molti cittadini, ma abbiamo periodi di siccità mai visti alternati a tempeste che causano morti e feriti, ghiacciai che si sciolgono, montagne che crollano. È un problema reale e serio che va affrontato con la giusta priorità, altrimenti distruggiamo l’unico pianeta in cui possiamo vivere».

La sinistra? Ha tradito la sua missione

Quale ruolo potrà avere il suo movimento per il nostro territorio e non solo?

«Il Movimento ha sempre avuto il ruolo di difendere le fasce più deboli: vedi il reddito di cittadinanza, il decreto dignità, l’aiuto per i precari… Credo che debba continuare a farlo, altrimenti questa fascia sociale non sarebbe più rappresentata da nessuno, sinistra compresa a partire dal Pd che l’ha abbandonata. Non a caso, le uniche zone in cui può vincere sono quelle centrali e ricche delle maggiori città. Noi siamo l’unico partito che dà ascolto a questa fascia di persone, come sui diritti, i cosiddetti temi dei partiti progressisti. La destra li ha sempre contrastati e continuerà a contrastarli, quindi in questo il Movimento ha un ruolo fondamentale».

In politica i cittadini sono come i clienti

Quindi il vero “terzo polo” rimangono i Cinque Stelle?

«Per una questione di credibilità, il Pd ha fatto finta di difendere le persone nel governo Conte 2 e poi si è schiacciato sull’Agenda Draghi, che ancora non si è capito che cos’è e che cosa prevede. Dall’altra parte c’è la destra che sappiamo che cos’è, io non agito lo spauracchio del fascismo ma i suoi temi sono inadeguati. Fuori da queste due aree, l’M5s è l’unico che affronta i problemi reali delle persone. A ottobre ci troveremo ad affrontare una situazione ancora più difficile della pandemia per l’inflazione e gli aumenti delle bollette. Bisognerà affidarsi a persone che si sono dimostrate serie e capaci nel gestire un’emergenza, e Conte è secondo me la scelta ideale.

«I cittadini hanno sempre ragione, vedremo chi vincerà e dovrà prendersi la responsabilità di affrontare con le proprie ricette una situazione drammatica per il Paese. Dopodiché, tra altri 5 anni, si rigiudicherà se ha fatto bene o male».

Guai a togliere ora il reddito di cittadinanza

Lei ha citato l’Rdc. Non è che fin qui abbia fatto faville…

«È una misura di protezione sociale che in un momento di crisi come questo sarebbe folle togliere, come vuol fare la Meloni: si ritroverebbe milioni di persone in piazza. Inutile negare che ci siano stati problemi, allora interveniamo per risolverli. Io sono aperto a qualsiasi correttivo, purché rimanga. L’applicazione del reddito di cittadinanza è in carico alle Regioni, che in alcuni casi hanno fatto di tutto per ostacolarlo. Mi auguro una maggiore collaborazione da parte loro sulle politiche attive per il lavoro, che oggettivamente non hanno funzionato bene. Bisogna anche tenere conto che non sono stati anni di grande produttività per l’Italia.

«Ripeto: risolviamo i problemi ma non pensiamo di abolirlo, se no ci troviamo un altro problema. Dei 3 milioni di persone aiutate, i due terzi sono inabili al lavoro perché minori o disabili, rimane un terzo abile che ha il diritto, e il dovere, di lavorare: è su questo che bisogna agire. Non è l’Rdc che crea distorsioni al mercato del lavoro, sono i 2 euro di paga all’ora».

legnano elezioni interviste m5s – MALPENSA24