Il “caso” Emre Can scalda la Juve: perché escluderlo?

Sempre la stessa storia: arrivano le trasferte con le proprie nazionali e dai ritiri gli scontenti fanno sentire la propria voce. L’ultimo in ordine di tempo è stato Emre Can la cui voce ha fatto parecchio rumore. Nelle ore successive in qualche modo il centrocampista tedesco ha tentato di mettere una pezza, ma il danno ormai era stato fatto. E che danno. Della vicenda sono due gli aspetti da evidenziare. Emre Can ha sbagliato clamorosamente a dire ciò che ha detto. A prescindere dalle garanzie che gli avevano prospettato, diffondere sensazioni  tanto negative è disdicevole per un professionista milionario. Una regola non scritta che purtroppo in tanti aggirano pensando che porti profitti, ma in realtà è tutto l’opposto. Se ci si sente in qualche modo traditi, in silenzio si chiedono spiegazioni e se non si è soddisfatti si sfrutta la prima finestra di mercato per cambiare aria. Il top sarebbe allenarsi il doppio e dimostrare sul campo in silenzio che la decisione è stata sbagliata. Ma qui si pretende troppo. Poi c’è l’aspetto di squadra. Perché privarsi di un giocatore così forte? Centrocampista fortissimo di profilo internazionale. Perché escluderlo dalla lista Champions? La Juve ha avuto a che fare con il problema degli esuberi, ma il centrocampista non può essere di certo considerato un esubero. In realtà soprattutto in Champions, Emre Can può essere una risorsa importante e non un fastidio. Forse c’entra poco col gioco di Sarri. Forse però.

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