Equo compenso e Pnrr: i liberi professionisti del Varesotto alzano la voce

Il presidente provinciale di Confcommercio professioni, Roberto Lopresti

VARESE – «Il Pnrr diventi un’occasione anche per i liberi professionisti». Non è un auspicio, ma una richiesta rivolta al ministro del Lavoro Andrea Orlando e ora rilanciata con forza su tutti i territori. E anche Varese si schiera in prima linea, per voce del presidente provinciale di Confcommercio professioni, Roberto Lopresti.

Occasione per i liberi professionisti

«Le professioni non ordinistiche rappresentano uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi connessa alla pandemia da Covid-19. Nel 2020 e nel 2021 il settore ha infatti registrato un brusca frenata, dopo undici anni che dal 2008 al 2019 è stata dell’88%, quando è stata toccata la vetta delle 429mila unità». Una situazione identica anche nel Varesotto che a maggior ragione spinge Lopresti a rilanciare gli appelli della presidente nazionale Anna Rita Fioroni, emersi al termine di  #ProfessioniRestart, l’incontro organizzato da Confcommercio Professioni lo scorso 3 novembre.

Cancellati 40mila professionisti

«Occorre applicare l’equo compenso ai contratti della pubblica amministrazione ed estenderlo ai contratti nell’ambito Pnrr», rimarca il presidente che indica anche nella «rateizzazione straordinaria del complessivo debito fiscale accumulato» e in una strategia di «politiche attive mirate per la riqualificazione professionale», le altre soluzioni per uscire dall’emergenza creata dalla pandemia. Una emergenza a causa della quale hanno cessato la propria attività qualcosa come 40mila professionisti (ordinistici e non) su un totale, prima della diffusione del virus, di un milione e 400mila.

La richiesta di collaborazione

Ma le istanze di Confcommercio professioni non finiscono qui. Al termine del convegno nazionale l’elenco delle richieste comprende anche il monitoraggio della fase sperimentale dell’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa; una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali finalizzata a ridurre la percentuale dell’aliquota di contribuzione aggiuntiva; la previsione per i redditi da lavoro della riduzione delle attuali aliquote medie ed effettive dell’Irpef (in particolare per le classi di reddito medio-bassi); un welfare su misura che permetta anche una maggiore conciliazione dei tempi vita-lavoro. Lopresti si rivolge perciò ai rappresentanti delle istituzioni e dei partiti a livello provinciale, affinché «condividano una strategia a favore delle libere professioni e, insieme a noi, si facciamo portavoce a livello nazionale di queste istanze».