Estorsione da 50mila euro alla pizzeria, due arresti tra Ferno e Lonate Pozzolo

estorsione 50mila Lonate

FERNO – Gli avevano chiesto 50mila euro in cambio della possibilità di tenere aperta la pizzeria, ma il titolare ha detto “no” denunciandoli ai carabinieri. Nelle ultime ore i due presunti estorsori, un uomo di 47 anni di Lonate Pozzolo e uno di 69 anni di Ferno, entrambi originari di Cirò Marina, sono finiti in carcere su disposizione della Procura di Busto Arsizio, grazie all’attività svolta dai carabinieri della Compagnia di Busto, attraverso i militari della stazione di Lonate Pozzolo.

Un anno fa partì tutto

Una vicenda che parte da molto lontano e che nelle ultime ore ha visto la chiusura del cerchio. Circa un anno fa, infatti, il fratello di uno dei due uomini arrestati (il 47enne di Lonate) provocò un incidente nel quale rimase coinvolta la macchina da lavoro di un “pony” di una pizzeria di Ferno. Secondo la ricostruzione investigativa il “pony” si indispettì quando l’automobilista chiese di inserire dei dati falsi nella constatazione amichevole. Si ribellò all’idea di produrre un falso, scatenando l’ira dell’automobilista, ma soprattutto della comunità familiare calabrese della zona. L’automobilista non poteva, infatti, comparire poiché privo di patente (documento revocato). La ritorsione dei familiari fu molto pesante: si presentarono in massa alla pizzeria di Ferno, mettendola a soqquadro. Una devastazione molto pesante. Quando i carabinieri intervennero furono individuati i responsabili e denunciati in 5 a piede libero.

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L’estorsione

Ma la questione non si chiuse. Anzi. Nelle ore successive, infatti, il 69enne di Ferno si presentò in qualità di “messaggero” dal pizzaiolo, chiedendo per conto di terzi il pagamento di 50mila euro, quale gentile “omaggio” per dimenticare lo “sgarro” della denuncia formulata dopo il danneggiamento del locale. Fino a quel momento, secondo le richieste estorsive, la pizzeria doveva restare chiusa. Il commerciante cercò di far ragionare il “messaggero”, ma non ci fu nulla da fare. A quel punto chiese aiuto ai carabinieri che si sono attivati per definire lo svolgimento dei fatti. E nelle ultime ore sono arrivati anche i due arresti per estorsione. In cella sono finiti il “messaggero” e il fratello dell’automobilista che innescò l’incidente. Entrambi hanno già precedenti. Nella perquisizione a Ferno sono spuntati anche dei proiettili per pistola e fucile.

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