Fagnano, Carlesso attacca Di Paola: «Sua la gestione più critica di Geasc»

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FAGNANO OLONA – “Di Paola parla di rilancio della Gesac. Dopo che la gestione più critica della partecipata è imputabile proprio a lui, quando era assessore all’epoca del sindaco Tino Rossi. E ora che, prima con Roncari e poi con Simonelli, le cose sono state sistemate, dice che vuole rilanciarla”. Queste non sono esattamente le parole usate da Paolo Carlesso, ma rappresentano in sintesi l’attacco che Fagnano Bene Comune sferra a uno dei candidati più rappresentativi di Siamo Fagnano.

Come in una tappa in salita: la vera bagarre si scatena agli ultimi tornanti. E anche a Fagnano, sulla coda di una campagna elettorale fino a questo punto dettata dall’ironia, arriva il pepe. Che in questo caso si chiama Geasc. E a pungere è Paolo Carlesso candidato sindaco di Fagnano Bene Comune, il quale interviene dopo che Santi Di Paola di Siamo Fagnano, dal palco dell’aula magna e durante l’ultimo incontro pubblico della lista con i cittadini ha parlato del rilancio dell’ex municipalizzata.

Il voto utile

Tra gli assessori designati da Dario Moretti in caso di vittoria c’è anche Santi Di Paola, che all’ultimo incontro pubblico organizzato da Siamo Fagnano ha prima tracciato le sue linee programmatiche sulla Geasc e poi ha lanciato un appello al voto utile. Parole, quelle sulla municipalizzata, che hanno evidentemente stuzzicato il candidato sindaco di Fagnano Bene Comune.

Il voto verso l’utile… di Geasc

Carlesso non lo dice, ma dal ragionamento che mette sul tavolo, si evince il suo stupore per la scelta di Moretti di affidare ancora le deleghe al bilancio a Di Paola. E il perché lo si apprende subito: «Nel 2009, quando Di Paola era vicesindaco e assessore al Bilancio, per avviare Geasc approvò un un prestito comunale di 800 mila euro. Insomma la società parte con quello che è un rosso a tutti gli effetti. A questo bisogna aggiungere altre scelte sbagliate, ovvero quella di investire 310 mila euro per la ristrutturazione di una struttura di 250 metri quadrati. Oltre all’affitto riconosciuto al proprietario dell’immobile, a salire progressivamente da un minimo di 8 mila euro sino a 18 mila euro annui in 6 anni».

Carlesso poi mette lì i numeri di quanto fatto dal 2011 a oggi per ridurre il prestito, il rosso e il contributo comunale. Operazione iniziata con l’amministrazione (poi commissariata) del sindaco Roncari, il quale, di fronte alla scelta se chiudere o meno la società, optò per continuare con l’obiettivo di ottimizzare le spese. A partire dalla riduzione del personale. Che dalle 7 unità iniziali è passato a 4.

«Il lavoro avviato da Roncari è poi stato portato avanti anche dall’attuale amministrazione – continua Carlesso – Con lo spostamento nella nuova sede, decisamente più grande, di proprietà comunale e dove si sono spesi 130 mila euro tra opere edili e impianti, 20 mila per arredi e trasloco e che può contare anche su un cantinato e un’autorimessa. Investimento che ci ha permesso di abbassare anche in prospettiva i costi».

Obiettivo azzerare il rosso

«Il nostro obiettivo è quello di arrivare a chiudere le pendenze del prestito fatto dal Comune e poter iniziare una nuova era finanziaria per Geasc – conclude Carlesso – In questi anni il debito da 800 mila è sceso a 300 mila. Segno dell’ottimo lavoro fatto dalla partecipate del Comune sull’ottimizzazione dei servizi e della loro resa. Anche in termini di qualità. Come è anche diminuito negli anni il contributo erogato dal Comune: nel 2017 si è arrivati a 150 mila, rispetto ai 500 e rotti mila del 2009. Insomma, oggi Geasc è una azienda con i conti decisamente in ordine e destinati ad ulteriori e sensibili miglioramenti anche nei prossimi esercizi, in grado di svolgere a favore dei cittadini servizi di ottima qualità».

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