Grossista della droga arrestato a Fagnano. Riforniva i boschi dello spaccio.

Denunciati minorenni rapina Busto

FAGNANO OLONA – Arrestato a Fagnano Ilir Aliu, 45 anni, albanese di Fagnano Olona. L’uomo, una vecchissima conoscenza delle forze dell’ordine, è stato raggiunto da un ordine di carcerazione emesso dalla procura della Repubblica di Busto dovendo scontare 3 anni, ai domiciliari, per reati connessi allo spaccio di droga.

Lo spaccio nei boschi

La figura di Ilir era emersa nell’ottobre del 2018 quando un blitz antidroga dei carabinieri fece finire nella rete degli inquirenti 16 persone, 14 albanesi e 2 italiani, colpiti da ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Busto Luisa Bovitutti su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe D’Amico. Secondo l’accusa il clan albanese gestiva un ingentissimo traffico di droga, tra cocaina, eroina e marijuana, rifornendo i tristemente noti boschi della droga tra i quali, il più celebre è quello di Rogoreto.

Il duplice omicidio di Canegrate

Al clan gli inquirenti sono arrivati grazie alle indagini partite dal duplice omicidio dei cugini Alban e Agron Lleshaj, albanesi di 37 e 31 anni, giustiziati a Canegrate nel maggio del 2017. Da lì è partito il secondo filone d’inchiesta che intercettazione dopo intercettazione ha portato gli inquirenti alla banda di grossisti della droga. Il gip ne ha sottolineato più volte le spessore criminale. Di Ilir e dei due nipoti nell’ordinanza eseguita nel 2018 si dice: «Costituiscono la cerniera tra i fornitori albanesi gestiti da Ilir in patria, ed i fornitori al dettaglio in Italia, che acquistano di volta in volta importanti quantitativi di eroina». Il gruppo era di base tra il basso varesotto e il legnanese. Gente che non si faceva scrupoli a trasportare ingenti quantità di droga con i bambini in auto, come dimostra, ad esempio, quanto accaduto a Gerenzano quando, nel 2017, i carabinieri di Saronno fermarono alcuni appartenenti al gruppo che viaggiavano in auto con 40 più di 40 chili di marijuana con i figli piccoli a bordo per dare meno nell’occhio. 

Duplice omicidio a Canegrate: nessun ergastolo. Non ci fu premeditazione

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