Dal polo chimico alla Saronnese: come cambia Castellanza in “5 mosse”

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CASTELLANZA – Più di due anni di lavoro e un consiglio comunale fiume. Ma alla fine la variante del pgt è stata approvata. E con l’aggiornamento dello strumento urbanistico è stato anche disegnato il futuro della città. Non senza polemiche. E con diverse assenze tra i banchi delle minoranze, come sottolineato anche in conferenza stampa dal capogruppo di Partecipiamo Luigi Croci.

Come cambierà la città in 5 mosse

Il futuro della città ruoterà su cinque cardini urbanistici: il sistema Valle Olona, l’asta della ferrovia, il polo chimico e la sua rigenerazione, l’asta della Saronnese e il quartiere del Buon Gesù. Comparti che, in molti casi, attendono risposte da anni e rappresentano per lo più punti di accesso alla città. «Abbiamo ragionato su un doppio principio – ha spiegato il sindaco Mirella Cerini – ovvero quello della rigenerazione urbana e la riduzione di suolo».

L’indifferenza funzionale, cos’è costei?

E’ un criterio della disciplina urbanistica che ha ormai acquisito: cioè non una destinazione specifica, ma la possibilità di inserire più destinazioni. Quindi un pgt più flessibile. «La dimostrazione che la vecchia impostazione è superata emerge proprio dal pgt precedente dove tutta una serie di aree sono state vincolate a determinate destinazioni e sono rimaste lì bloccate – ha spiegato Cerini – E questa flessibilità, che caratterizza il nuovo strumento, consente di avere comunque un controllo in fase di progettazione. Controllo che verrà esercitato tenendo in considerazione di tutte le varianti legate alle particolare esigenze del momento di quando si andrà a intervenire».

Non abbiamo svenduto Castellanza

E’ questa una delle principali accuse che le minoranze hanno buttato in faccia all’amministrazione. Accuse che vengono respinte in maniera decisa. «Ma quale svendita – ha dichiarato il capogruppo di Partecipiamo Luigi Croci – questa è un’amministrazione che ha sempre lavorato per l’interesse comune della città. Le aree toccate dalla variante sono zone che attendono da anni una riqualificazione importante. Penso all’ex mostra del tessile, non può più restare in quelle condizioni di degrado. E triste doverci confrontare con minoranze che sono guidate da un retro pensiero che non ha alcun fondamento».

La stoccata polemica

Croci poi affonda il colpo sotto il profilo politico:  «Sono invece rammaricato per la quasi totale assenza delle minoranze in un consiglio che è iniziato alle ore 14 e si è chiuso nel cuore della notte. Peccato, sarebbe stata un’ottima opportunità di confronto. Tra i pochi rappresentanti delle  minoranze presenti si è ancora una volta distinto il consigliere Palazzo, che anziché entrare nel merito della discussione delle osservazioni si è limitato a leggere pedissequamente il testo integrale delle 29 osservazioni presentate. Una scelta questa poco efficace per i cittadini che hanno voluto seguire i lavori del consiglio e che conferma la posizione ostruzionistica portata avanti dal consigliere fin dall’inizio del mandato».

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