Fagnano, il centrosinistra unito candida Carlesso. Con il Pd che “molla” Monfrini

Paolo Carlesso

FAGNANO OLONA – Il centrosinistra va unito con Paolo Carlesso candidato sindaco. E’ stato un parto travagliato, giocato sul filo del rasoio e arrivato anche al punto di non ritorno. Ma alla fine la ragione e le ragioni di Fagnano Bene Comune hanno avuto la meglio. Il Pd del “vorrei ma non posso” abbassa i toni e sceglie, dopo il fallimento del progetto con Siamo Fagnano, un percorso di ricostruzione civico-politica in un’area elettorale e di pensiero certamente più consona al proprio Dna. Con la soddisfazione di tutti: di Fagnano Bene Comune che ha visto riconosciuto il cammino portato avanti dopo la scissione di (quasi) tre anni fa, e dei “piccoli” Cinque stelle, Azione e di Rifondazione. Coalizione che si presenta con il nome Solidarietà e Progresso.

Il retroscena

Il passaggio decisivo per arrivare a sancire l’alleanza di centrosinistra si è giocato due sere fa durante il direttivo del Partito democratico fagnanese. E’ lì che i dem hanno di fatto “mollato” l’opzione Luigi Monfrini, ex vicesindaco della giunta Simonelli e nome messo sul tavolo dai piddini come possibile candidato e scelto di andare allo show-down con il gruppo civico di Fagnano Bene Comune con in tasca la carta Giuseppe Morrone. Un cambio di nome e anche di strategia. Monfrini, infatti, ha sempre portato avanti l’idea che, in un’eventuale alleanza con i civici di Carlesso, avrebbe dovuto essere il partito a fare da traino e a prendere in mano le redine della situazione.

Il mistero della candidatura Monfrini

Ora, nessuno lo dirà ufficialmente, ma è evidente che ieri sera (mercoledì 11 agosto) alla riunione decisiva di coalizione il Pd è arrivato al tavolo gravato dalle “tossine” degli scazzi interni su nome da presentare e linea da tenere. Perché da un lato era noto che il nome di Monfrini non era gradito da Fagnano Bene Comune, dall’altro è mistero sul ritiro della sua candidatura: “Ha fatto un passo indietro”, ha dichiarato il segretario dei dem Massimo Canavesi, smentito dallo stesso Monfrini: “Non sono mai voluto entrare nella discussione, ma sia chiaro che io non ho fatto alcun passo indietro”.

E quindi?

In realtà nell’incontro decisivo non sono volati gli stracci. Nel senso che nessuno ha spinto sul pedale della spaccatura, che a questo punto avrebbe avuto l’effetto di uno tsunami da una parte e dall’altra. E avrebbe trascinato nel caos anche Cinque stelle e Rifondazione, partiti sulla carta più estremisti, ma nella realtà più realisti e propensi a contare il giusto in una coalizione piuttosto che il nulla in un’eventuale divorzio. E così la discussione (che gli addetti ai lavori definiscono densa di contenuti) più che politica si è trasformata in una “terapia di gruppo”, durante la quale ogni componente si è premurata di ottenere dall’altra un riconoscimento. E si è conclusa con i passi indietro (questi sì senza misteri) degli ultimi nomi rimasti in campo, ovvero quello di Fabio Lorusso e di Morrone e con la sintesi e la convergenza sul nome di Paolo Carlesso, il quale a distanza di due anni e mezzo si ritrova di nuovo candidato sindaco con una doppia responsabilità: trasformare la “tiepida fusione” delle diverse anime in una vera coalizione e lavorare all’unità del centrosinistra. Due sfide, che a questo punto diventano un’unica cosa, il cui risultato, inutile nascondersi, è legato all’esito delle prossime elezioni.

La nota ufficiale

Non tutti riescono a percepire a cosa porta la mancanza di dialogo sommata alla mancanza di progettualità. Certo la maggior parte dei fagnanesi sa che il Comune in questo momento non ha un’amministrazione, poiché caduta per evidenti contrasti interni e per la chiusura al dialogo non solo con le forze di minoranza, ma anche e soprattutto quello interno al loro gruppo.

Occorre far ripartire tutto, e velocemente, come successo nove anni fa e dare nuove opportunità a Fagnano. In questo momento ci si sta lasciando scappare numerosi bandi di finanziamento, che consentirebbero di dare qualche sollievo e speranza dopo questo periodo difficoltoso per tutti.

Il dialogo è un esercizio necessario per trovare un’Unità d’intenti. Il dialogo in questo momento è un dovere che ogni persona che si vuole impegnare per la comunità deve impegnarsi a farei. Non è mai facile il confronto, soprattutto quando il tempo è limitato come in questo caso; stiamo costruendo una nuova Solidarietà e Progresso aperta al confronto e pronta a mostrare la propria progettualità. Questo progetto sta facendo avvicinare diverse persone: giovani, persone che mai hanno fatto politica, persone che hanno già amministrato e che mettono a disposizione la propria esperienza. E’ un progetto ambizioso, perché aperto, in cui il confronto è un esercizio quotidiano.

Ieri sera si è arrivati alla definizione del nome per il candidato sindaco, a tutti i candidati sono stati riconosciuti meriti e capacità, ed è anche certo che nel gruppo che sta lavorando al progetto ci sarebbero state anche altre persone che potevano rivestire tale incarico. Vi erano tre candidature, senza polemiche e dal reciproco ascolto l’attenzione si è concentrata su una persona, con il passo indietro di due dei tre che ha portato alla candidatura a sindaco di Paolo Carlesso