Fagnano, rissa e polemiche. Il sindaco: «C’è odio», Fasolino: «Imbarazzante»

Da sinistra: il sindaco Baroffio e il consigliere Fasolino

FAGNANO OLONA – Tutti d’accordo: il consiglio comunale dell’altra sera ha superato ogni limite. Lo sostengono le minoranze, ma anche la maggioranza. L’unanimità però si ferma qui. La percezione di quanto accaduto in consiglio (e non solo sulla la rissa verbale) è diversissima a seconda della faccia della medaglia. E se da un lato il consigliere di Fagnano Tricolore Federico Fasolino “urla allo scandalo” per l’atteggiamento della maggioranza e di alcuni assessori, dall’altro il sindaco Marco Baroffio con un post su Facebook va giù piatto e parla di “odio” che scorre in sala consiglio.

Fasolino ne ha per tutti

L’altra sera (lunedì 23 maggio) abbiamo assistito a un consiglio comunale surreale nei modi, ma soprattutto nei termini dove si è inscenata una bagarre politica della peggiore specie. Vedere un assessore sbraitare senza mezzi termini e far sospendere un consiglio è cosa alquanto raccapricciante. Non c’è nulla di più imbarazzante nel vedere comportamenti e atteggiamenti del genere da parte di chi ricopre ruoli istituzionali. Questa è una delle peggiori pagine politiche del nostro paese!

Un assessore, con delega agli eventi, che si vanta di ciò che non fa è la rappresentazione plastica del totale distacco dalla realtà e di non avere la minima idea di cosa debba fare lasciando il paese fanalino di coda della valle. Eppure rimane lì imperterrito nel suo ego e nella totale incapacità di svolgere il suo ruolo.

È curioso che l’assessore allo sport si presenti in un consiglio comunale, convocato per le ore 18, solo dopo la discussione e la votazione di una mozione “accesa” e condivisa da tutti riguardante i Martiri delle Foibe. Strano, anzi molto strano, ma siamo fiduciosi che l’assessore abbia avuto altri impegni istituzionali, e che siano terminati solo dopo tale votazione e non per un’ideologia politica. Perché ricordiamolo: i morti non hanno alcuna appartenenza politica.

È strano che il sindaco presenti come al “Festival di Sanremo” un suo consigliere perché legga un emendamento scritto da altri e preventivamente non condiviso dalla maggioranza tanto che la votazione lo ha dimostrato. Da tutto ciò emerge che la maggioranza è totalmente divisa, o meglio spaccata! L’assenza di coesione tra consiglieri della maggioranza la si evince anche dagli sguardi e atteggiamenti che assumono tra loro durante le discussioni dei punti all’ordine del giorno.

Baroffio: «Fango e odio»

Ho aspettato 24 ore, ma un attimo di tempo lo voglio spendere per quello che è successo la scorsa sera in consiglio comunale. Prima di tutto un’autocritica, forse come gruppo di maggioranza dovremmo migliorare nel mantenere la calma e nel non perdere le staffe, forse non dovremmo cadere nelle provocazioni, però non può passare sempre la versione, che la maggioranza è cattiva e supponente mentre gli altri sono vittime da giustificare sempre e ovunque.

Vivo il consiglio comunale dal 2009, ho sempre avuto rispetto e stima delle mie controparti, sentimenti ricambiati, con molti si è instaurato un bellissimo rapporto, ovviamente ognuno con le sue idee e pensieri ma ci si è sempre rispettati, questa occasione invece, no, o almeno non con tutti. Non è più una questione di idee e pensiero, c’è dell’odio, lo si vede negli occhi e nei gesti, c’è il non rispetto, con tanto di ammissione, non c’è la volontà di distaccare ciò che è politico da ciò che è personale. Lo scherzo vale solo quando viene fatto da una parte, il bene è solo quello di alcuni, gli altri sono sempre sbagliati, c’è sempre l’idea che dietro a ogni cosa ci sia o qualcosa di losco o qualche presa per i fondelli!

Una situazione che invece di migliorare peggiora e non si venga a dire che non ho dato apertura o dialogo, in più di un occasioni, quando lo ho fatto, mi son tornati indietro fango e accuse varie. Detto questo non è possibile fare del consiglio comunale un ring, non si può far diventare il luogo della rappresentanza democratica del paese uno sfogatoio, dove anche il modo di parlare non ha più un freno.

Prima di concludere faccio un’altra considerazione, ho sempre considerato il consiglio comunale un luogo serio, un luogo delle istituzioni, addirittura per certi versi un luogo sacro, anche in questo caso qualcuno pensa che questo possa esser profanato con documenti simpatici, perché di tempo da perdere ce n’è moltissimo!

Concludo dicendo che i piccoli gesti e modi possono fare molto e io, in consiglio comunale ho chiesto scusa ai fagnanesi, per questo indegno spettacolo, allo stesso modo mi chiedo, qualcuno di altro si è posto il problema di chiedere scusa ai cittadini, senza per forza gettare fango addosso a altri? Anche questo è un esercizio di umiltà e purtroppo non è una cosa di tutti. Io personalmente non pretendo scuse, ho imparato con gli anni, di quali persone valga la pena circondarsi nella propria vita e nella breve esistenza terrena, perché poi un giorno, capiremo che tutte queste cattiverie, non saranno servite a nulla.