Fagnano, il Pd “prende” per i capelli Monfrini. Ma butta fuori l’ex segretario

luigi monfrini e massimo canavesi
Da sinistra l'ex vicesindaco Monfrini, e il segretario Pd Massimo Canavesi

FAGNANO OLONA – Volano gli stracci in casa PD. Con chi viene sbattuto fuori dalla chat perché “infedele” alla linea e chi si sente ingiustamente sulla graticola come il vicesindaco Luigi Monfrini. Messo (involontariamente) alla berlina dal partito e poi difeso a spada tratta, una volta che gli avversari l’hanno (politicamente) rosolato. Mal di pancia quelli dei dem fagnanesi contagiosi, perché vanno a toccare nervi sensibili in tutto il panorama del centrosinistra locale che qui, da una vita, è frantumato in più parrocchie. Ma andiamo con ordine.

La genesi: il peccato originale

Sull’Insa, il Partito democratico voleva attaccare tutti tranne Luigi Monfrini, il quale pur non essendo mai stato iscritto al Pd locale (nel senso che non ha la tessera fisica in tasca ndr) è l’unico tra gli amministratori (o ex amministratori) rimasto fedele al circolo e al partito. Monfrini che, nell’amministrazione Simonelli è stato vicesindaco, ma anche assessore in prima linea su una serie di questioni ambientali scottanti almeno quanto l’Insa (la bonifica dell’ex Tintò, ad esempio. Ma non solo). Ottenendo però l’effetto di aver messo l’ex vicesindaco al centro del bersaglio. Sul quale tutti hanno tirato.

Chi dissente è fuori

Un comunicato scomposto quello dei dem che ha prestato il fianco ad attacchi a 360 gradi. Da parte del sindaco Baroffio, dell’assessore Palomba (uno dei veri obiettivi, in quanto ex piddino e assessore con Simonelli). Ma anche di Federico Simonelli e del gruppo Solidarietà e Progresso, lista che in campagna elettorale ha di fatto rappresentato la reunion del centrosinistra locale. Una reunion durata quanto la vita di una farfalla, o poco più.

E senza contare le critiche inside: quella di Davide Passamonti, ex segretario cittadino, che ha manifestato perplessità sul contenuto del comunicato, con il risultato di essere stato subito messo alla porta e la presa di distanza di Luigi Monfrini, ovvero la “punta di diamante” dei dem fagnanesi per esperienza amministrativa, conoscenza della storia politica fagnanese, capacità di lettura delle situazioni politiche fagnanesi.

Parole pesanti quelle di Passamonti, il quale fa notare che l’attuale direttivo del PD non conosce la questione Insa per il semplice fatto che quando è emerso in passato nessuno “si occupava di politica”. E cita quanto fatto con Simonelli sindaco concludendo: «Dopo la fine dell’amministrazione Simonelli e della mia segretaria nessuno più del PD ha parlato di Insa. Solo dopo il video di Striscia si sono accorti di questo problema. Ma Canavesi che è segretario da circa 4 anni dov’è stato in questo periodo?».

Diamo a Monfrini quel che è di Monfrini…

Non si fiutano poiché in fase di composizione della lista i civici di Bene e Comune e Luigi Monfrini avevano visioni differenti. Però è proprio il gruppo di Paolo Carlesso (dove vi sono diversi ex dem in più in linea con il partito) a rendere merito all’impegno concreto dell’ex vicesindaco e di Giuseppe Palomba. Invocando tra le righe anche l’intervento del provinciale.

Il più grande Partito di Sinistra meriterebbe a livello locale una ben diversa segreteria, questo è un grande problema politico di Fagnano, e non è solo interno al PD. Certo desta interesse l’improvviso risveglio della segreteria, che appariva alquanto sopita nelle sere in cui si discutevano programmi, proposte e progetti, un risveglio fiabesco, paragonabile a quello della bella addormentata nel bosco o a quello di Biancaneve, anche se iconograficamente le immagini fiabesche appaiono molto distanti da quella dell’attuale segreteria del PD.

E ancora

… Particolare la smemoratezza a macchia di leopardo dell’attuale dirigenza: “Non ricordano di essere stati informati”, ma si prendono i meriti delle tante cose fatte dalle Amministrazioni di centro sinistra di Fagnano per l’ambiente, a partire dall’istituzione del Parco medio Olona, di cui Fagnano è stato capofila per molti anni, alla realizzazione del Parco Rita Levi Montalcini, sino ad arrivare alla bonifica Tintò, ci fermiamo qui perché l’elenco potrebbe essere molto lungo.

Il “tacón”. Monfrini resta

Con il vespaio sollevato e non ancora sopito (per chiudere il cerchio arriva in una nota firmata Pd la chiave di lettura di un comunicato che ha avuto l’effetto di una bomba esplosa tra le mani di chi l’ha lanciata. Parole che sono riuscite a lenire la delusione (e a far cambiare decisione di abbandonare il gruppo) di Monfrini. Ma che, politicamente, lasciano aperte tutte le questioni dem e di un centrosinistra a queste latitudini frantumato.

Era abbastanza scontato che la replica fosse intorno all’ex vice Sindaco Monfrini e non ci coglie per nulla di sorpresa, abbiamo avuto l’onestà intellettuale di correre dei rischi e di ricevere degli attacchi pur di prendere le distanze da chi ha sbagliato, facendo cerchio intorno a colui che ha lavorato alacremente e onestamente, e più di altri si è speso nel proprio incarico e tutt’oggi continua a farlo. 

L’ex vice sindaco Monfrini o il nostro Luigi, come lo chiamiamo noi, è una persona coerente prima che con la politica con i valori che lo contraddistinguono, e si è speso oltremodo per la comunità fagnanese senza risparmiarsi. L’unico che ha veramente amministrato nell’ultimo decennio ed è anche per lui, oltre che per informare tutti dei rischi per la salute pubblica, che il nostro circolo ha studiato bene l’annoso problema, in quanto eravamo da subito certi della sua estraneità alla vicenda.