Fagnano, Cda di Geasc e maggioranza ai ferri corti. La Lega: «Diteci che succede»

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FAGNANO OLONA – Un bilancio di previsione. Anzi due. Forse tre. Anzi no, perché forse verrà messa in campo una terza via per tentare di salvare capre e cavoli. Intanto però commissione Bilancio e consiglio comunale fissati per i prossimi giorni sono stati rimandati (al momento) sine die. E lo strappo tra il cda di Geasc e l’amministrazione si è ormai consumato. Insomma, al Castello serpeggia la sensazione di essere tornati indietro al tempo dei pasticci quotidiani. Ma a parti ribaltate. Perché ora è la Lega a incalzare chi prima “sparava” sul vapore dalla trincea delle minoranze.

Portate il bilancio Geasc in consiglio

«Ci hanno comunicato lo spostamento di commissione e consiglio, ma non riusciamo a capire il motivo – dice il segretario cittadino del Carroccio Fabio Beltemacchi – Come non capiamo la ragione per cui il bilancio preventivo di Geasc non sia ancora stato portato in consiglio. Eppure dovrebbe essere pronto da tempo». Beltemacchi la prende larga e butta lì: «Se rinviano significa che hanno problemi».

Il dietro le quinte

Sono giorni che negli ambienti politici se dici: “bilancio Geasc”, tutti fanno finta di non sapere. Cosa? Che tra il consiglio di amministrazione e il palazzo non c’è intesa. Pare, infatti, che l’assessore alla partita Simona Michelon nell’avanzare la richiesta di risistemare la seconda versione del bilancio di previsione sulla base della revisione dei contratti di servizi (non ancora in essere ma da approvare e rendere operativi) abbia incassato “picche”. A mettersi di traverso, pare, che non sia stata la sola consigliera espressione delle minoranze, ma anche i referenti nominati da Siamo Fagnano o meglio dal sindaco Marco Baroffio. Con il presidente di Geasc che si è trovato nella scomoda posizione di dover da un lato “mettere a terra” le indicazioni politiche e dall’altro di non farsi mettere nell’angolo dalle sue consigliere di amministrazione. Risultato: cda compatto, ma divergente con il Castello.

Robe d’altri tempi verrebbe da dire. Anche perché il cda in carica è espressione di questa maggioranza. E se al primo tornante di un lungo percorso di riorganizzazione di Geasc, la catena di trasmissione s’inceppa, è chiaro che qualche dubbio qua e là spunta.

L’affondo di Beltemacchi

«Non voglio entrare nel merito dei problemi, ammesso che siano, sorti tra cda e maggioranza – continua Beltemacchi – se però fosse così sarebbe clamoroso. Quello che deve essere messo in evidenza, oltre al bilancio che non arriva in consiglio, è il fatto che a settembre, ovvero nel mese economicamente più pesante, i cittadini dovranno fare i conti con tutti gli aumenti previsti da questa amministrazione. A partire dai costi delle mensa e dei servizi scolastici».