Fagnano, con Stevenazzi sindaco i Fratelli pronti a rientrare. Lega-FI: “Inaccettabile”

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Piera Stevenazzi con Daniela Santanché all'inaugurazione del circolo di Fratelli d'Italia Fagnano

FAGNANO OLONA – E’ Piera Stevenazzi l’asso nella manica dei provinciali per far innestare la retromarcia ai Fratelli fagnanesi che hanno già annunciato la corsa in solitaria senza il simbolo del partito di Giorgia Meloni e sotto l’insegna di Fagnano tricolore. Il centrodestra diviso al voto di ottobre continua a essere il tema centrale sullo scenario politico fagnanese. Per lo meno in quella parte di campo. E l’idea (difficile, ma non impossibile) è quella di mettere sul tavolo la candidatura a sindaco del centrodestra di Piera Stevenazzi, ex consigliera, eletto al Castello tra le fila di Forza Italia, ma poi passata con il gruppo della Meloni e fedelissima all’ex sindaco Elena Catelli. Ma andiamo con ordine.

Cambio in corso dal candidato?

Al momento il candidato sindaco del centrodestra è Luciano Almasio. E, secondo anche gli accordi provinciali, è di espressione di Forza Italia. Ma a mettere in dubbio la sua candidatura è stato lo strappo del gruppo consigliare di Fratelli d’Italia. Il quale, al grido “Basta con le stesse facce”, ha deciso di imporre lo stop, di uscire dalla coalizione e di lavorare su un gruppo giovane e nuovo. In barba allo scacchiere del centrodestra provinciale, all’unità della coalizione e anche alle possibilità di vittoria. Mossa non gradita dai vertici. Tanto che dopo l’uscita del vicepresidente del circolo fagnanese, Federico Fasolino, i provinciali si sono messi a lavorare a fari spenti per ricucire lo strappo e far accettare (a questo punto) da una parte e dall’altro il ritorno in famiglia dei meloniani locali. E la mossa messa in campo, così dicono i ben informati, sarebbe quella di “tagliare” Almasio e mettere al suo Piera Stevenazzi.

L’unione che scontenta tutti

Ipotesi che, sempre secondo i rumors, non dispiacerebbe a Fabio Pigni, presidente del circolo locale di Fratelli d’Italia e dominus dell’operazione strappo. Il quale pare abbia confidato a qualcuno di essere disposto a un passo indietro se davvero il nome del candidato sindaco fosse quello della Stevenazzi. Certo ora bisogna capire come la prenderebbero i suoi fidati “fratellini”, ovvero i giovani del partito, meno legati alle liturgie politiche e quindi più duri da convincere.

Inoltre bisogna anche capire quale sarebbe la reazione di Lega e soprattutto di Forza Italia. I berlusconiani, con il cambio del candidato, si vedrebbero “tagliare” le gambe proprio dalla parte che, dentro la coalizione, li ha sempre osteggiati. “Non scherziamo – raccontano leghisti e forzisti – Da settimane stiamo lavorando e cercando di risolvere una serie di problemi puntando sul nome di Almasio. Ora dovremmo incassare un cambio di candidato che non ha né capo né coda? Se chi è andato via vuole rientrare: “Prego si accomodi”. Ma nei due posti in lista che gli abbiamo riservato. Punto».

Stevenazzi che dice?

Chi la conosce dice che sia molto preoccupata del fatto che il suo nome abbia preso a circolare per un ruolo così delicato e importante. E che si sente addosso la grande responsabilità di essere candidata sindaco, ma anche la figura di un’unione che, a questo punto, rischia di fare acque ovunque.

Certo i due anni e mezzo al Castello l’avranno anche temprata, ma Piera Stevenazzi ha dimostrato di essere donna più emotiva che di battaglia. “Siamo a poco più di una settimana dalla presentazione delle liste. Già Almasio ha le sue gatte da pelare – raccontano esponenti dell’asse Lega Forza Italia – figuriamoci se come candidato venisse imposta Piera Stevenazzi. Sarebbe la scintilla che fa saltare la polveriera“. Senza dimenticare coloro che hanno conti (politici) in sospeso con l’ex vicesindaco, i quali concludono: “Noi la ricordiamo per qualche lacrima versata e per la prontezza sempre dimostrata nel sistemare le pieghe fuori posto del vestito del sindaco. Ma per guidare questo centrodestra ci vuole ben altro”.