Fagnano, l’assessore: «Ancora senza permessi. Profughi ucraini in difficoltà»

FAGNANO OLONA – «Quasi nessuno dei profughi ospitati a Fagnano è stato convocato dalla questura, nonostante la polizia locale abbia espletato le formalità previste con l’inoltro della dichiarazione di ospitalità. Per questo chiedo di intervenire per ridurre al minimo i tempi previsti di convocazione al fine di consentire l’accesso alle misure economiche previste, tenuto conto che ormai sono più di due mesi che i profughi sono ospitati sul territorio». L’appello arriva dall’assessore ai Servizi sociali Dario Moretti.

La situazione profughi ucraini a Fagnano

Dall’emergenza causata dalla guerra in Ucraina a Fagnano sono arrivati e sono stati ospitati una quarantina di profughi. Che hanno trovato grande ospitalità sulla base delle famiglie fagnanesi che, su base volontaria, si sono rese disponibili.
«Per la precisione – spiega Moretti – 13 profughi sono arrivati la 1^ settimana di marzo, 17 profughi sono arrivati la 2^ settimana di marzo, gli ultimi 10 nelle settimane successive. Per tutti è stata presentata la dichiarazione di ospitalità presso la polizia locale, hanno fatto il triage sanitario previsto, per i minori in età scolare, le scuole di Fagnano si sono impegnate ad assicurare il diritto allo studio, come previsto dal Testo Unico sull’immigrazione».
Anche il Comune ha dato il proprio contributo: «Ci siamo fatti carico dei costi per il servizio mensa scolastica ed il trasporto, gestito anche attraverso il volontariato. Abbiamo attivato dei corsi di lingua Italiana, sempre grazie ai volontari oltre che con la collaborazione del Cpia. Inoltre abbiamo dovuto affrontare una serie di richieste di intervento medico in collaborazione con i medici di medicina generale».

Senza permesso tutto più complicato

I tempi di permanenza, come del resto si temeva, si sono dilatati a dismisura, tanto che nessuno ha idea di quando gli ucraini, in fuga dalla guerra, possano pianificare il rientro nel loro Paese. E questa accoglienza che si prolunga, di conseguenza pone sul tavolo una serie di problemi concreti e primo tra tutti quello degli aiuti economici. «Riceviamo quotidianamente richieste di questo tipo da parte dei profughi ucraini che, insieme alle famiglie ospitanti, cominciano ad essere in seria difficoltà – conclude Moretti prima di rivolgere il sollecito a chi di competenza di ridurre i tempi burocratici – Per ottenere una quota mensile del contributo di sostentamento previsto dall’Ordinanza della Protezione Civile, infatti le persone ospitate devono essere in possesso dei dati riportati sulla ricevuta di presentazione della domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea che si ottiene in questura».