Fase 2, a Gallarate «c’è movimento». Ma 1 su 5 tra bar e ristoranti non riaprirà

Foto di Monica Salomoni - Sei di Gallarate se ®

GALLARATE – Buona la prima a Gallarate: la ripresa delle attività è caratterizzata da grande voglia di fare da parte degli esercenti, e già da un discreto movimento di gente in centro città. Ancora non ci sono dati statistici certi, ma l’impressione è che una buona parte dei commercianti abbia deciso di riaprire (il 50% circa tra bar e ristoranti), e se non lo ha fatto già oggi, 18 maggio, si sta attrezzando per farlo nel giro di pochi giorni. Con qualche problema, in particolare nel reperimento dei termoscanner, obbligatori per i ristoranti. E con un boom di richieste per parrucchieri ed estetisti, che diversamente da bar e ristoranti che si sono arrangiati con l’asporto e le consegne a domicilio, hanno lasciato la clientela a casa ormai da più di due mesi.

Il parrucchiere

Chi ha riaperto subito senza esitazioni è Rocco Longobardi, titolare di una catena di attività nel settore beauty (parrucchiere e centro estetico): «Pensavo di iniziare con metà del personale in negozio, invece per via della grande richiesta ho richiamato in servizio tutti i dipendenti, che stanno dimostrando una responsabilità incredibile, segno che ci tengono al lavoro che fanno. Ci aspettano 15-20 giorni molto intensi, ma solo dopo questo periodo capiremo davvero come siamo ripartiti». Per il settore è boom di prenotazioni, e alcuni esercizi stanno ampliando gli orari per stare dietro alle richieste: Longobardi ha un salone abbastanza grande da riuscire a farci stare tutto il personale, ma rimarrà aperto almeno per 2-3 settimane anche al lunedì. «Poi speriamo di tornare alla normalità, anche se la situazione non è così semplice – ammette l’imprenditore – l’igienizzazione ad esempio porta via tanto tempo, per quanto riguarda l’estetica notiamo meno richieste di massaggi».

«Si è riaperto un mondo»

Il direttore di Ascom Gallarate, Gianfranco Ferrario, è da stamattina attaccato al telefono insieme al suo staff nella sede di viale dell’Unione Europea, per rispondere alle richieste dei commercianti del territorio. «Vogliono sapere esattamente come si devono comportare, non per evitare le multe ma per garantire alla propria clientela le migliori condizioni di sicurezza contro il rischio di contagio – sottolinea il direttore dell’associazione gallaratese – segno di una categoria matura e responsabile, di fronte ad un problema che colpisce alla radice del nostro lavoro, il contatto umano. I nostri commercianti sono da elogiare, si percepisce una richiesta fortissima di protocolli precisi da seguire e una grande voglia di ripartire al meglio». Dalle prime impressioni raccolte tra i fiduciari dei settori, Ferrario fa sapere che «una buona percentuale di esercizi ha riaperto, adeguandosi ai protocolli o attivandosi per farlo, mentre la clientela ha cominciato a muoversi, privilegiando il negozio sotto casa come già nel periodo del lockdown. Non ci sono grandi flussi, anche per via della chiusura delle scuole, ma c’è stato movimento».

Bar e ristoranti: uno su due riapre

Ma le proiezioni della FIPE provinciale di Varese, la federazione dei pubblici esercizi presieduta da Giordano Ferrarese, sono impressionanti: pur essendo per ora soltanto dati non statistici ma sulla base delle sensazioni colte tra gli iscritti, il 50% ha riaperto già oggi o si sta preparando a riaprire nel giro di pochi giorni (anche per reperire i termoscanner, ricercatissimi dai ristoranti per via dell’obbligo regionale), in particolare gli esercizi che erano già attivi con il delivery, ma addirittura il 20% degli esercenti avrebbe già deciso di non riaprire del tutto. Il restante 30% sarebbe invece ancora indeciso, e valuterà il da farsi anche in base all’esperienza di chi ha riaperto. Da notare che le percentuali di chi riapre e di chi è indeciso si sono ribaltate solo negli ultimi giorni, quando sono usciti i nuovi protocolli delle Regioni, perché con la prima versione dei protocolli Inail avrebbe riaperto solo il 30% e si sarebbe preso il tempo per valutare il 50%.

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