Il mondo rossonero di Federica Di Bartolomeo: “Rangnick? Allora meglio Pioli. Sogno Icardi”

Poca fiducia nel nuovo corso rossonero. Sì alla conferma di Ibra e soprattutto porte apertissime al sogno Maurito Icardi. Ecco il mondo rossonero visto con gli occhi di Federica Di Bartolomeo, la popolare giornalista televisiva delle Reti Mediapason. Anche in tempo di Coronavirus il calcio occupa una parte importante della sua giornata.

Qual è il suo approccio al virus?

Io sono un po’ ipocondriaca, ho un po’ di paura e di ansia. Rispetto le regole, esco solo per fare la spesa e per andare al lavoro. Forse sono un po’ esagerata con gli accorgimenti e le precauzioni che prendo. A Cologno Monzese, dove vivo, vedo ancora troppa gente in giro e questa cosa mi fa arrabbiare perché se tutti rispettassimo le regole l’emergenza finirebbe prima. Non l’ho mai vista come una banale influenza. Cerco di conviverci adesso, ma resto convinta che purtroppo la mascherina diventerà la nostra migliore amica. Magari ne utilizzerò una carina per andare in giro.

Cosa le manca di più della sua vita prima del Covid?

Mi mancano soprattutto gli affetti. Mi manca la quotidianità con loro. Mia nonna, ad esempio, ero abituata a vederla più di una volta al giorno. I miei stanno in Puglia e mi pesa non poterli incontrare. Mi manca la vita con i miei amici. Prima non ci si faceva caso, era tutto scontato. Mi mancano queste piccole cose che oggi sembrano invece molto più grandi. Spero di poter incontrare presto i miei genitori in Puglia. È un pensiero che mi mette tantissima malinconia.

Se lei fosse presidente Federale che ne farebbe di questo campionato?

I rischi sono tanti, ma sono favorevole alla ripresa. Vorrebbe dire ripartire, avere la sensazione di tornare alla normalità o quasi. Tanti criticano anche le nostre trasmissioni perché si chiedono come si faccia a parlare di calcio in un momento del genere.
Il calcio però è anche un diversivo per la gente, una distrazione, ha un valore sociale, è un modo per tornare alla normalità. Sappiamo quanti soldi ruotino attorno al calcio e mi riferisco soprattutto alle persone che lavorano in questo mondo, alle loro famiglie. Poi ne faccio anche una questione personale: amo il calcio. Il calcio non è la priorità, ma tra le cose meno utili è quella che mi manca di più certamente.

Sulle parole di Lukaku che ne pensa?

È un ragazzo di 26 anni che forse ha anche tanta paura come credo sia normale.
Lukaku ha sbagliato e sappiamo cosa possa accadere su un social quando un personaggio pubblico dice una cosa del genere. È la seconda volta che gli accade dopo le parole su Rugani. È un po’ recidivo, ma ovviamente non credo abbia voluto mettere in difficoltà la sua società. Secondo me sono state frasi dettate più dalla paura di ricominciare.

Frasi realistiche?

Secondo me no. Ne parlavamo anche con il professor Clerici. Lui fa riferimento a una partita giocata al 26 gennaio. È una dichiarazione fatta con il senno di poi. Lì per lì a gennaio doveva essere valutata come una normale influenza. E non credo neanche al fatto che ci fossero 23 giocatori su 25 malati. Credo sia tutto un po’ assurdo. Mi aspettavo, però, una presa di posizione ferma dell’Inter in cui si prendono le distanze dalle parole di Lukaku.

Sua impressione, quando si ripartirà?

Tra inizio e metà giugno credo. Anche oggi il Ministro Spadafora non ha preso alcuna decisione definitiva né sull’inizio delle partite né sull’inizio degli allenamenti. Si naviga a vista. Dovremo seguire l’evoluzione della situazione giorno per giorno. Non escludo neppure che le partite vengano giocate al centro-sud.

Chi l’è piaciuto di meno in questa emergenza?

Direi Malago’. Capisco la sua posizione, ma tante dichiarazioni sono state fuori luogo. Anche se tra tutti ho trovato più fuori luogo di tutti il gruppo Lazio, Diaconale e Lotito. Davanti a questa situazione sarebbe stato meglio non parlare così tanto. Non c’è bisogno di parlare ogni giorno ripetendo sempre l’intenzione di tornare a giocare.

Invece chi l’è piaciuto di più?

Forse Gravina anche con i suoi alti e bassi. Situazione difficile da gestire e secondo me non ne è uscito male.

Parliamo di Milan, da tifosa rossonera il più grande errore della società qual è stato?

Quest’anno direi la scelta di Giampaolo, io non amo i maestri di calcio. In un periodo di magra il Milan aveva secondo me bisogno di un allenatore più concreto. Bisogna dire che Giampaolo si è ritrovato ad allenare una squadra che non è a sua immagine e somiglianza. Anche la scelta di Maldini non l’ho capita. Avrebbero dovuto prendere, secondo me, un dirigente non alle prime armi come lui. Non c’è secondo me coesione all’interno della società. Manca un’unità di intenti.

Ha fiducia nel nuovo progetto?

No. Rangnick non lo conosco abbastanza per dare un giudizio. Però mi chiedo perché seguire in Italia il modello Lipsia e non il modello Atalanta? Avrebbero potuto prendere Gasperini, già rodato in Italia e bravissimo a lavorare con i giovani, anche se sogno Allegri ma so che è irrealizzabile. Il rischio è di fare la fine dell’Inter di De Boer. L’idea non mi piace. Piuttosto mi tengo Pioli.

Ibra lo riconfermerebbe?

Si. Ovvio non sia quello di dieci anni fa, ma ancora oggi ti fa la differenza. Lavora anche sulla testa dei compagni. Si è vista questa cosa quando è arrivato. Ibra è diventato un punto di riferimento. Un leader carismatico. Ibra è il giocatore che può dare una mentalità giusta. Se si vuol ripartire con i giovani, forse Ibra è un gusto riferimento. Con Pioli in panchina vuol dire che anche Ibra verrebbe riconfermato. Con Rangnick dubito fortemente

Il suo centravanti ideale?

Prenderei subito Icardi, anche con Wanda Nara. Non mi spaventa la cosa.
Ci fosse stato Galliani ad esempio, uno come Icardi sarebbe lì già da un paio d’anni. Il mio sogno è Mauro Icardi

Fattibile o solo un sogno?

Bisogna anche capire come cambierà il mercato. Magari l’Inter dovrà abbassare le richieste e allora chissà…

Lo scambierebbe con Theo Hernandez o Donnarumma?

Non farei nessuno scambio con l’Inter. Né per uno, né per l’altro. E poi almeno uno buono in rosa me lo tengo

Donnarumma che fine farà?

Con il contratto in scadenza nel 2021, e lo dico a malincuore, ti conviene venderlo a fine anno per non cadere nella trappola di Raiola. Spero possa diventare una bandiera del Milan, ma faccio fatica a credere a questo. Theo, invece, sarebbe da stupidi venderlo dopo un anno.

Durante questo periodo di emergenza sono emerse nuove passioni?

Come hobby, prima di questa situazione, insegnavo ballo di gruppo alle Over50. Ma adesso tutto è sospeso. Non ci sono grandi alternative. Non sapevo cucinare, mentre adesso mi sto dando alla cucina.
Però non riesco a fare la pizza. Faccio un bell’impasto e poi nella cottura c’è sempre qualche problema. Diciamo che diventa diversamente croccante

Prima cosa che farà a fine emergenza?

Credo che la libertà l’avremo a giugno e vorrei farmi un bagno al lago. Vorrei andare al mare, ma mi accontento anche del lago. L’importante è che ci sia da nuotare.

Federica Di Bartolomeo-MALPENSA24