FERNO – Orlando Marmo. Sarà lui il candidato sindaco per il centrosinistra alle Amministrative di Ferno. Il gruppo coordinato da Massimo Regalia, oggi unico esponente fra i banchi della minoranza, ha un nome e un volto a cui affidare il percorso che porterà alle urne del 12 giugno. Il nome della lista, come anticipato, sarà lo stesso: Cambiare Ferno. A cambiare è invece il simbolo, che ora vede anche il logo del Partito Democratico al suo interno, confermando quella flessione verso i colori del partito emerso durante gli ultimi incontri.
Candidato sindaco e vice
Orlando Marmo, ex dirigente bancario ed ex presidente del centro anziani di Ferno, è stato individuato come il nome giusto. E, in caso di vittoria ovviamente, è già pronto anche quello del suo vice. Si tratta del geometra Massimo De Pasquale, è stato presidente e fondatore della Pro Loco fernese e oggi è segretario del gruppo Alpini cittadino. «La nostra è una squadra totalmente fernese», racconta Regalia, che sarà all’interno della lista. «Con radici all’interno del tessuto locale». E aggiunge: «Un team di persone oneste, preparate e con capacità al servizio del paese, di cui tutti facciamo parte».
Obiettivo spallata al centrodestra
Saranno loro a guidare il gruppo, con l’obiettivo di dare una spallata al centrodestra. Almeno alla parte che oggi ha trovato un’intesa, riunendo Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia intorno al nome di Sarah Foti, attuale assessore alla Cultura. Resta in sospeso, invece, la questione Mauro Cerutti, vicesindaco ed ex forzista. Ancora fermo al bivio, rimane in bilico fra due possibilità. O fare una lista e spaccare ancora il centrodestra. Oppure battere in ritirata e lasciare in definitiva la palla alla coalizione gestita dal coordinatore azzurro Giorgio Bertoni.
No al supermercato, sì al polo tecnologico
Intanto, anche il programma del centrosinistra è già pronto. Spiccano le intenzioni sul Pgt e sul Piano dei servizi. A partire dal fatto che «abbiamo intenzione – aggiunge Regalia – di non far realizzare il grande supermercato all’ex Manifattura. Preferiamo un polo tecnologico, che potrebbe essere un distaccamento dell’università del Politecnico di Milano. Questo perché siamo vicini a Malpensa, con molte persone che richiedono un tipo di formazione a livello aeronautico. E al suo interno, poi, realizzare anche una biblioteca». Un occhio di riguardo anche ai più piccoli, «per realizzare una scuola pubblica dell’infanzia, che possa dare continuità verso le primarie e le secondarie». Al centro, anche il sociale, «con un’offerta di servizi che sia in grado di rispondere alle esigenze degli anziani, in particolare. Ma anche alle conseguenze della pandemia». Fino ai giovani, con «il progetto di un centro di aggregazione» e agli investimenti «per recuperare il nostro centro storico».