Il Parco del Ticino stronca la ferrovia T2-Gallarate. «Prima il quadruplicamento Rho–Parabiago»

ferrovia parco ticino

MALPENSA –  Sei pagine firmate dal direttore del Parco de Ticino, Claudio Peja, stroncano il collegamento ferroviario che Regione Lombardia, FerrovieNord e Sea vorrebbero realizzare per unire il Terminal 2 di Malpensa alla linea del Sempione, all’altezza di Gallarate. Sei pagine che, insieme alla relazione di Snam, Aipo e Agenzia del demanio, rilevano mancanze documentali talmente evidenti da spingere la “Direzione generale Ambiente e Clima Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali” di Regione Lombardia a sospendere i termini della procedura fino a quando i proponenti non ovvieranno alle richieste degli enti. Rfi, in sostanza, non ha depositato tutti gli atti dovuti per la procedura della Via del progetto di collegamento ferroviario tra Malpensa e Gallarate. E ora ha trenta giorni per rimediare, pena l’archiviazione della procedura.

Un’opera inutile in una rete già satura

Tra i tanti aspetti critici sollevati dal Parco, non convince in particolare il quadro progettuale. «Non fornisce – scrive Peja – alcuna certezza e garanzia sulla sostenibilità economica dell’opera e sulle effettive ricadute dello stesso, alla luce di una serie di elementi di incertezza sullo sviluppo (in termini di opere e tempistiche) delle altre previsioni infrastrutturali ferroviarie che incidono – e anche pesantemente – sulla funzionalità dell’opera in esame». Il Parco ricorda inoltre l’analisi Costi-benefici, condotta dal Politecnico di Milano, che bocciò l’opera  in questi termini: «il Valore attuale netto (Van) economico dell’intervento potrebbe essere leggermente positivo solo se il collegamento ferroviario Malpensa T2 – asse del Sempione venisse realizzato a seguito del completamento del progetto di quadruplicamento Rho – Parabiago, mentre il Van risulterebbe fortemente negativo se tale collegamento venisse realizzato prima; il Van risulterebbe fortemente negativo anche se il collegamento ferroviario Malpensa T2 – asse del Sempione venisse realizzato a seguito del potenziamento Rho- Gallarate». Per concludere, dunque, il Parco ritiene che «per valutare la sostenibilità ambientale dell’opera, debbano essere forniti preliminarmente adeguati approfondimenti che dimostrino l’effettiva sostenibilità economica e utilità dell’infrastruttura, alla luce di uno scenario strategico più ampio sull’intera accessibilità all’aeroporto e di un cronoprogramma che definisca le tempistiche di realizzazione dei diversi interventi sopra citati, richiamati dall’Analisi Costi-Benefici».

Il trasporto cargo

Nella lunga analisi condotta dal Parco si fa riferimento al sacrificio ambientale, alle compensazioni, al posizionamento delle aree di cantiere, ma anche agli eventuali benefici in termini di traffico a fronte dell’ennesimo sacrificio di consumo di suolo. Si legge infatti: «Si rimarca inoltre che l’accettabilità dell’opera sarà valutata anche sulla base dei vantaggi in termini ambientali legati all’effettiva diminuzione del traffico veicolare su gomma. Ad esempio questo opera potrebbe essere più sostenibile se la linea ferroviaria fosse progettata per accogliere il traffico merci determinato dall’incremento del traffico cargo dell’aeroporto di Malpensa e delle previsioni del Masterplan 2030».

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