MALPENSA – Il nuovo, temporaneo, asse del Sempione – spostato per far spazio al cantiere del collegamento ferroviario tra Gallarate e Malpensa – presenta «curve pericolose, soprattutto di sera in mancanza di illuminazione e con la presenza di buche». Lo dice Unicomal, chiedendo «un controllo e una vigilanza seria» nell’area interessata ai lavori.
Buche e buio
Nella zona del cantiere ci sono «sbancamenti di terra, crateri aperti, distruzione di alberi centenari e flora locale (ricorda sinistramente un’area sottoposta a un bombardamento)», sottolinea Unicomal in una nota. «Ha portato a un continuo rimaneggiamento del percorso della Ss33 con curve pericolose, soprattutto di sera in mancanza di illuminazione e con la presenza di buche che si allargano con la pioggia come in questi giorni». Tutto questo rappresenta «un pericolo soprattutto per gli autisti». La proposta per «ovviare a tale inconveniente» è di «posizionare segnalatori luminosi come sulle autostrade». Mentre sui tempi e sulle modalità dei lavori «deve essere attivato un controllo e una vigilanza seria, costante e qualificata in modo da evitare ulteriori danni e disagi». In primo luogo, prosegue Unicomal, «dovranno intervenire i Comuni interessati, Arpa regionale, l’Asst competente e gli enti preposti alla salute e alla sicurezza dei cittadini e alla salvaguardia ambientale».
Le “criticità”
La ferrovia, ricorda il comitato, costa «circa 37 milioni al chilometro (è solo il preventivo iniziale, perché sappiamo benissimo che in Italia ci saranno sempre delle lievitazioni verso l’alto) e la sua costruzione è stata approvata nonostante uno studio di analisi costi-benefici di parere negativo del politecnico di Milano». Un piano che verrà realizzato «solo per far risparmiare pochi minuti a un numero limitato di passeggeri che vogliono raggiungere l’aeroporto», commenta. «Nella sua fase esecutiva si sono rivelate una serie di criticità, che non sono stati i soliti inconvenienti iniziali – quali il riaffiorare di ordigni bellici del secondo conflitto mondiale o i ritrovamento di reperti archeologici – ma il rinvenimento di amianto, anche in zone di superficie, che non si capisce come sia finito lì».