Cinquantesimo del “Don Antonio Tagliabue”, un anno di festa a Lonate Pozzolo

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LONATE POZZOLO – Sarà un anno pastorale di festa, con uno o più eventi ogni mese, quello del “Don Antonio Tagliabue”. L’oratorio di Lonate Pozzolo, fondato nel 1969, si appresta infatti a festeggiare cinquant’anni di attività con numerose iniziative che sono state presentate ieri, lunedì 3 settembre, nel suo salone teatro.

Fiaccolate, fotografia e tanta musica

A Samuele Ferretti, dj di Busto Radio Live, è stata affidata la presentazione del programma, accompagnato dalla proiezione di video che hanno mostrato presente e passato dell’oratorio. Sullo sfondo, a rappresentare l’integrazione fra spiritualità e costruzione fisica, il logo con il motto “Di generazione in generazione” che in versione plastificata, come spiegato da Giovanni Desperati, ornerà vie e case del paese. La fiaccolata di domenica 2 settembre darà inizio agli eventi, di cui Barbara Quatosi ha svelato il talent show in occasione della festa dell’oratorio dal 29 al 30 settembre, un musical il 24 novembre e i canti per le strade il 23 dicembre. Maggio sarà un mese ricco di proposte. Se il primo si terrà una serata con Radio Busto Live e il 3 il concerto delle Babylonish, il 4 prevede un ospite a sorpresa e il 5 una serata revival tra musica e teatro delle opere andate in scena al “Don Tagliabue” durante i suoi cinquant’anni. Sarà inoltre indetto un concorso fotografico, con annessa mostra dal 24 febbraio, che racconti la storia dell’oratorio. Andrea Rivolta ha annunciato una duplice fiaccolata. Se a Lonate Pozzolo è sempre stata un simbolo di inizio delle attività, ne avverrà una seconda ad aprile in cui la partenza, invece che da Valdocco, il paese di Don Bosco, avverrà da Roma.

Costruire di generazione in generazione

Don Gabriele Ferrario, citando allo stesso tempo motto e “Magnificat”, ha invitato a diventare «una comunità cristiana adulta che sappia affascinare, non un mero susseguirsi di generazione in generazione, bensì una che generi l’altra. L’oratorio è il luogo dove Dio opera, dove si edifica, si costruisce di generazione in generazione. È il luogo di contatto tra strada e chiesa, la misericordia è dove accogliere tutti». Il sindaco Nadia Rosa ne ha ricordato le origini: «La costruzione dell’oratorio è nata dai volontari ed è giusto che abbiano spazio chi l’ha costruito, chi l’ha portato avanti e chi continua a farlo funzionare. Questa storia deve essere portata avanti da tutti con passione, fede e tanto amore». Don Gianbattista Inzoli, il parroco, sottolineando come la ricorrenza non coinvolga solo Lonate Pozzolo ma l’intera comunità pastorale Paolo VI, ne ha tratto un riflessione sulla scelta educativa: «Se i tempi cambiano a velocità vertiginosa, le questioni fondamentali rimangono stabili. La domanda sul senso interroghi sulle modalità per educare i giovani. Non essere un luogo o un edificio ma una comunità educante, con un metodo che si basa sul Vangelo e l’opera di don Filippo Neri e Don Bosco. Quindi non sia solo una commemorazione, ma una rivisitazione di questa vocazione alla passione educativa. Si tratta di una meta alta ma non possiamo spaventarci, bisogna osare».

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