Folla a Santa Croce per salutare Cristian Tallarida. «Lascia una traccia indelebile»

BUSTO ARSIZIO – In centinaia a Santa Croce per l’ultimo saluto a Cristian Tallarida, il figlio 26enne di Orazio, consigliere comunale di Forza Italia, scomparso all’alba di sabato scorso, 2 ottobre, in un tragico incidente stradale sull’autostrada A4. Nemmeno il cortile della chiesa parrocchiale che il giovane aveva frequentato è bastato per accogliere tutti i parenti, amici e conoscenti che sono venuti ad abbracciare la famiglia del giovane, papà Orazio e mamma Silvia, e il fratello Samuele. «Non dimenticatelo» l’appello che il papà ha ripetuto in lacrime agli amici di Cristian che si avvicinavano per salutarlo. «Sono venuti dalla Germania, dall’Olanda. Sono così tanti». E don Silvano Brambilla, ex parroco di Santa Croce, invita a «fare in modo che qualcosa di Cristian rimanga sempre in mezzo a noi e con noi».

L’ultimo saluto

Sulla recinzione della piazza della chiesa c’erano gli striscioni, uno con scritto “Ciao Cristian” fatto dagli amici del network degli studenti Erasmus e un altro che era già stato esposto allo stadio Speroni dagli Ultras della Pro Patria. Sulla bara di Cristian Tallarida il bandierone nerazzurro dell’Inter con la scritta “Tallarida Presente”, che accompagnava le presenze allo stadio di padre e figlio («L’avevamo fatta insieme – raccontava Orazio – Cristian ci teneva così tanto»), la sciarpa dell’Inter e la maglietta della Pro Patria, ma anche due bandiere (una della Spagna, dove il giovane aveva fatto l’esperienza dell’Erasmus, a Siviglia) portate dagli amici con cui viaggiava in giro per l’Europa e per il mondo.

La cerimonia e la folla

A celebrare il funerale c’è don Silvano Brambilla, che era parroco a Santa Croce quando Cristian era un ragazzo e frequentava l’oratorio e la parrocchia come chierichetto: «Ci siamo incontrati, amati, scherzati e rimproverati, ma sempre con la gioia nel cuore – le parole del sacerdote, via da qui da 11 anni, già cappellano del carcere di Busto Arsizio – Cristian è e sarà sempre nel nostro cuore. È presente in mezzo a noi come amico, come fratello». Insieme a lui il parroco di Santa Croce don Antonio Corvi, il sacerdote residente a Sant’Edoardo don Terenzio Borra e il diacono don Massimiliano Colombo. In prima fila a fianco dell’amico Orazio Tallarida si siede il sindaco Emanuele Antonelli. Alla cerimonia erano presenti anche molti esponenti politici di tutte le forze, tra cui il commissario provinciale di Forza Italia Giacomo Caliendo.

Il ricordo degli amici

«Una persona umile, semplice e sorridente, che non si dava aria e saltava più del necessario – lo ricorda don Silvano Brambilla – non voleva essere il primo ma voleva essere vicino a tutti, anche a quelli più piccoli e meno forti di lui. Teniamo nel cuore il suo volto sempre sorridente e gioioso, questo è il tesoro del nostro Cristian, un dono speciale che ci lascia, la sua umanità giocosa e serena che lascia una traccia indelebile in noi». Gli amici di ESN Milano (Erasmus Students Network) ne ricordano «il meraviglioso sorriso» e promettono: «Le bandierine che non hai piantato tu le pianteremo noi – a proposito dei viaggi, grande passione di Cristian – senza di te non sarà lo stesso ma il tuo sorriso lo manterremo sempre». Un cugino parla dell’«enorme senso di vuoto che strazia la mente e il cuore», ricordando che Cristian «non avrebbe mai voluto questo perché della vita era follemente innamorato. Per tutti era sempre il più bello, bravo e intelligente».

Il discorso del sindaco

«Da sindaco sono orgoglioso di aver avuto Cristian come cittadino – le parole del sindaco Emanuele Antonelli – di parole non c’è ne sono quando se ne va un giovane di 26 anni entusiasta della vita, con tanti progetti. Un figlio e fratello esemplare». Ai familiari Antonelli dice: «Tutta la città vi ammira per i valori che gli avete saputo trasmettere e per la compostezza di fronte all’evento più innaturale, assistere alla morte di un figlio. Affidatevi alla sua memoria come lui si affidava a voi da bambino, lo sentirete ancora vicino». A tutti i presenti rilancia l’appello del “don”: «Questo fiume d’affetto non s’interrompa, non dobbiamo permettere che si sentano soli. Non potremo colmare il vuoto che ha lasciato Cristian ma potremo almeno aiutarli a trovare un briciolo di serenità nel ricordo di quello splendido ragazzo che è uscito di casa». Con un biglietto di non ritorno, per il suo ultimo viaggio.

Papà Orazio Tallarida ricorda Cristian: «Voleva girare il mondo. Io così orgoglioso di lui»

busto arsizio cristian tallarida – MALPENSA24