Confindustria: formazione e coesione dell’Alto Milanese chiavi del cambiamento

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LEGNANO – «Il coronavirus è stato spesso definito una guerra e, oggi come allora, ci troviamo, a conflitto quasi vinto, a guardare al futuro con nuovi progetti e sfide». Così Diego Rossetti, presidente di Confindustria Alto Milanese, ha aperto oggi, mercoledì 3 novembre, a Legnano la 76.a assemblea dell’associazione (nelle foto), incentrata sul cambiamento come opportunità di crescita. E di cambiamenti, la crisi senza precedenti generata dall’emergenza sanitaria ne ha imposti parecchi, e molti altri ne richiederà nell’immediato futuro. A cominciare proprio dalle imprese, chiamate a confrontarsi con un evento epocale imprevisto e imprevedibile che ha cambiato il mondo in brevissimo tempo.

Rossetti: «Inaccettabile pianificare i servizi da soli»

Rossetti ha citato il caso della rivoluzione digitale, ma la vera sfida «è quella di non subire, di non dover cambiare ma di scegliere di cambiare». Fra i cambiamenti annunciati nell’ambito locale, Rossetti ha indicato la scuola, l’organizzazione interna e i rapporti con il territorio.

Spicca la scuola di alta formazione tecnica (Ifts): già partito il corso di meccatronica in collaborazione con l’istituto superiore Bernocchi, i cui studenti della prima edizione sono stati quasi tutti assunti, le imprese dell’Alto Milanese stanno ora collaborando con l’istituto Dell’Acqua (presenti all’assemblea al Teatro Tirinnanzi alcune classi) per un corso per tecnici amministrativi per aziende orientate all’export. Saranno però solo i primi passi, perché già si pensa a biennalizzare i corsi e ad allargarli ad altri ambiti. Sede futura sarà la nuova sede di Confindustria a Tecnocity, «operazione di immagine molto forte» programmata entro la fine dell’anno. Rossetti ha quindi espresso la volontà di «ribaltare la mentalità per cui i più capaci e con più risorse fanno il liceo e gli altri un istituto tecnico».

legnano confindustria assemblea bonomi «La necessità di cambiare per migliorare ed evolversi – ha proseguito Rossetti – ci porta a ripensare anche ai servizi che forniamo agli associati e che devono adeguarsi alle mutate necessità delle imprese e del mercato. Stiamo quindi selezionando dei professionisti che tramite l’associazione possano fare una sorta di check-up per poi trovare le situazioni di intervento migliori ed essere più vicini agli imprenditori nelle scelte più complicate». Quanto ai rapporti con il territorio, gli imprenditori rivolgono ai sindaci un appello ad «armonizzare le politiche territoriali e ridurre la frammentazione: non è possibile che ogni Comune pianifichi la gestione del territorio e dei servizi senza confrontarsi con i vicini. Rendiamo realmente omogenea l’area dell’Alto Milanese, lasciando da parte i campanilismi e le appartenenze politiche in un’ottica superiore di servizio a tutto il territorio». Obiettivo ultimo: «Far sì che la generazione dei nostri figli non sia la prima della storia a vivere peggio di quella che l’ha preceduta».

Da Bonomi critiche e suggerimenti al governo

legnano confindustria assemblea bonomi Nel tirare le conclusioni Carlo Bonomi (qui sopra), presidente nazionale di Confindustria, ha ribadito le critiche già espresse nei confronti delle ultime misure prese dal governo, come la legge di bilancio: «Non si affrontano i problemi, vedo i partiti che si danno battaglia sulle bandierine anziché sui temi della crescita con particolare riguardo a donne, giovani e lavoratori a tempo determinato. Alle imprese – ha proseguito Bonomi – serve un taglio contributivo, sapere dove finiranno gli 8 miliardi di taglio delle tasse, la defiscalizzazione della previdenza complementare. E un nuovo meccanismo della Cig: le aziende versano ogni anno allo Stato 3 miliardi di cassa integrazione, ricevendo prestazioni per 600 milioni di euro. Occorre un nuovo ammortizzatore».

Dall’assemblea generale di Confindustria Alto Milanese come cambiare per crescere

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