Forza Italia a Gallarate: «Sostegno leale a Cassani». Ma potrebbe non bastare

Forza Italia Gallarate Cassani
Da sinistra in senso orario: Giuseppe Lorusso, Matteo Bianchi, Leonardo Martucci, Giacomo Caliendo, Andrea Cassani, Gigi Farioli

GALLARATE – Si tenta di rimettere insieme i pezzi il giorno dopo il clamoroso pareggio in consiglio comunale che ha aperto la crisi politica a Gallarate. Lega e Forza Italia si affrettano a ribadire fraterna amicizia e a Palazzo Borghi traspare un velato ottimismo di riuscire a ricucire lo strappo, ma potrebbe non bastare. La seduta consigliare del 14 novembre sarà decisiva: si capirà se la maggioranza di Andrea Cassani ha ancora i numeri per governare.

Mine vaganti in Forza Italia

«Forza Italia, nell’interesse della Città di Gallarate e in coerenza con la volontà popolare a suo tempo espressa, conferma convintamente il proprio leale sostegno all’Amministrazione Cassani», dicono in una nota congiunta il commissario provinciale e quello cittadino, rispettivamente Giacomo Caliendo e Gigi Farioli. Che sottolineano: «Leale sostegno e collaborazione mai venuti meno, anche a fronte di non sempre perfette ed esaustive condivisioni di scelte amministrative ed istituzionali». Il nocciolo della questione è che le rassicurazioni degli azzurri potrebbero non bastare. Giuseppe Lorusso, confluito nel Gruppo Misto, non risponde più a Forza Italia da almeno cinque mesi, mentre Leonardo Martucci, fedelissimo di Agorà e di Nino Caianiello, risponde ancora ai nuovi vertici del partito o segue altre logiche e chiede consigli altrove? La tenuta della maggioranza è soltanto nelle loro mani.

La Lega chiede rassicurazioni

Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega, dice di aver sentito telefonicamente in mattinata Caliendo chiedendo rassicurazioni dopo quanto avvenuto ieri sera in consiglio comunale. Perché se da un lato è vero che «questi soggetti hanno rimarcato l’appoggio alla maggioranza pur valutando di volta in volta la posizione da tenere», dall’altro per la Lega potrebbe non essere sufficiente: «Ho chiesto al commissario Caliendo di fare chiarezza con questi soggetti affinché venga mantenuto il patto elettorale fino a scadenza di mandato nella primavera del 2021». Il voto anticipato è comunque un’eventualità che non spaventa Bianchi: «Per noi potrebbe persino essere conveniente, ma non vogliamo farlo perché non ci interessa avere più poltrone in consiglio comunale a Gallarate, ma raggiungere più obiettivi programmatici possibili».

Crisi a catena

Se Forza Italia dovesse far cadere Cassani a Gallarate, la Lega si vendicherebbe immediatamente con Emanuele Antonelli in Provincia e a Busto Arsizio. E’questo lo scenario più nefasto ipotizzato fuori da Palazzo Broletto al termine della seduta, uno scenario che però Bianchi esclude a priori: «Non abbiamo alcuna voglia di vendetta ma soprattutto non stiamo parlando di una crisi così conclamata e importante. L’alleanza nel centrodestra perdura da tempo e sono certo che andrà avanti».
Tutto però dipende da Lorusso e Martucci: restano sei giorni di tempo per capire se loro, del centrodestra, fanno ancora parte. Altrimenti la crisi sarà inevitabile, indipendentemente dai buoni rapporti tra Lega e Forza Italia. Rischiano infatti di non poter essere loro a decidere sulle sorti dell’amministrazione Cassani.

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