Francia e Spagna in guerra a Tornavento, un’epoca lontana da non dimenticare

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LONATE POZZOLOTruppe in marcia sotto il sole estivo, scontri con picche e spade, combattimenti di cavalieri mentre intorno risuonano i colpi delle armi da fuoco. È successo ieri, domenica 23 giugno, alla dogana austroungarica di Tornavento: nel prato antistante si è tenuta la ventitreesima rievocazione della battaglia che, nel 1636, vide fronteggiarsi truppe spagnole e francesi. «Fatti bellici di un’epoca ormai lontana, ma da non dimenticare. E con una temperatura più o meno come quella odierna», ha osservato Angelo Fornara, socio dei Cavalieri del Fiume Azzurro che ha presentato l’evento.

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Truppe mandate in avanscoperta

Nadia Rosa, sindaco di Lonate Pozzolo, ha introdotto la manifestazione: «È fondamentale tutelare le tradizioni e la storia del territorio. Ma la battaglia è anche un’occasione per far conoscere la bellezza di questo borgo: dimostra la presenza di una comunità attiva, che lo rende vivace e attraente». Nella serata di sabato 22 l’oratorio di Tornavento ha ospitato la cena del curato Comerio, ispirata nel menu al cibo saccheggiato e accompagnata dai balli del gruppo Tercio de Saboya, giocoleria e una mostra di strumenti di tortura. Domenica mattina è avvenuta una prima scaramuccia, ricordo di quando gli spagnoli riuscirono a bloccare gli avversari ma non a impedire il traghettamento di altre loro truppe. Nel pomeriggio si è invece tenuto lo spettacolo di equitazione, con prove di abilità, de La Spada nella Rocca.

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Dopo la rappresentazione di una caso di corruzione, con il coinvolgimento dei franco-sabaudi e alcuni frati, hanno avuto inizio gli scontri. Le fonti archivistiche hanno rivelato che gli invasori erano truppe in avanscoperta, drappelli alla ricerca di luoghi strategici a cui appoggiarsi.

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Bloccare i rifornimenti a Milano

Come ha raccontato Fornara, presidente dei Cavalieri del Fiume Azzurro dal 2004 al 2007, «Gregory Hanlon, tra i massimi esperti di battaglie storiche, ha parlato in maniera approfondita quella di Tornavento in un suo libro uscito l’anno scorso. È stata dimenticata, perché alla fine non ci sono state ripercussioni storiche e sociali: i confini del ducato di Milano, allora in mano spagnola, non sono cambiati.

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Lo studioso canadese ha però scoperto il tentativo, da parte dei franco-sabaudi, di rovesciare le sorti del confronto: hanno cercato di chiudere l’ingresso del naviglio a Oleggio, per danneggiare quella che era un’importante via d’acqua e bloccare i rifornimenti a Milano».

francia spagna guerra tornavento 06Le truppe di Francia e Spagna sono scese in campo mostrando rispettivamente i colori azzurro e rosso: «Allora non esisteva una divisa: l’uniforme, come concetto, è arrivata in epoca napoleonica. Per distinguersi c’erano le fasce. E le bandiere: un segno evidente da lontano. Inoltre, per la maggior parte, si trattava di truppe mercenarie. Tra gli ufficiali magari erano anche diffuse delle ideologie in qualche modo patriottiche. Ma perlopiù erano lì perché interessati a espandere i territori di famiglia».

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La rievocazione storica ha visto impegnate le associazioni dei Cavalieri del Fiume Azzurro, che per l’occasione hanno investito ad honorem Daniela Sartori, e Tercio De Saboya. Hanno inoltre partecipato La Spada nella Rocca, Incisa 1514, Il Mastio, Veterani delle Fiandre e La Cerchia.

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