Maltempo: il 92% dei Comuni in provincia di Varese a rischio frane o alluvioni

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VARESE – In provincia di Varese i comuni con potenziale rischio idrogeologico medio alto sono oltre il 92%: una percentuale altissima, molto al di sopra della già alta media lombarda (dove i comuni che soffrono tale rischio sono pari all’84,4% del totale). È quanto afferma Coldiretti Varese, in base a un’analisi su dati Ispra, in occasione dell’ondata di maltempo che in questi giorni interessa il territorio prealpino e, con esso, tutta la fascia pedemontana: pesanti inversioni termiche, fenomeni alluvionali, smottamenti e grandine stanno flagellando il territorio da giorni, provocando disagi all’intera collettività.

Un territorio fragile

Su un territorio più fragile – sottolinea la Coldiretti provinciale – si abbattono con maggior violenza precipitazioni sempre più intense e improvvise, che causano gravi danni alle campagne, ai centri abitati e all’ambiente. Secondo un monitoraggio della Coldiretti su dati dell’European Severe Weather Database (ESWD), in Italia  il mese di giugno è stato segnato finora da 48 eventi estremi tra violenti temporali, grandine e bufere di vento, quattro volte superiori allo stesso periodo dello scorso anno (+336%).

L’agricoltura è un problema

L’agricoltura è investita direttamente dal problema: «Purtroppo siamo in balìa degli effetti legati ai cambiamenti climatici – sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma. La tendenza alla tropicalizzazione si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente e sfasamenti stagionali, rendendo pressochè impossibile un’adeguata programmazione della stagione colturale. Le imprese agricole, molto più che in passate, non hanno più la certezza di poter raccogliere i frutti del loro lavoro, dal taglio del fieno – che risulta in molti casi compromesso dopo le piogge di questi giorni – alla produzione di orticole, che in questa stagione si trovano sotto costante minaccia della grandine, come pure i vigneti». A ciò si aggiungono i disagi per gli effetti delle intense precipitazioni che hanno riversato veri e propri muri d’acqua sulle strade poderali, rendendole inservibili.

Sale il lago Maggiore

Intanto, le intense precipitazioni degli ultimi giorni hanno fatto innalzare il fiume Po di quasi 1,5 metri in un solo giorno a Boretto ma il maltempo senza tregua ha gonfiato anche i grandi laghi come il Maggiore che a Sesto Calende ha raggiunto un grado di riempimento del 114% e quello di Como dell’87%.
Gli effetti del maltempo risultano particolarmente evidenti nella fascia prealpina, più soggetta a ripetuti sbalzi termici e dove l’aria fredda proveniente dalle Alpi incontra per prima quella, al contrario molto calda, che sale dalla vicina pianura: in tutto, l’Italia ha subito perdite legate agli effetti del maltempo per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Dopo il nubifragio si contano i danni. Vigili del fuoco ancora al lavoro

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