Tari, rischio aumenti del 5% a Busto. Comune e Agesp al lavoro per bloccarli

BUSTO ARSIZIO – Un aumento della Tari del 5% circa per adeguarsi alle nuove prescrizioni dell’Arera, l’authority dell’energia e dei rifiuti, che impongono una copertura più puntuale dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Sarebbe una vera beffa per le famiglie e le imprese di Busto, proprio all’indomani dell’emergenza Covid che sta creando sempre più difficoltà nell’assolvere agli obblighi fiscali, tanto che il consiglio comunale ha varato all’unanimità una manovra che prevede, come elemento qualificante, proprio lo sconto di cinque mesi della tariffa rifiuti per tutte le attività produttive.

Il caso

Del caso Tari se ne è discusso anche nella riunione di maggioranza di venerdì scorso, e se ne parlerà presumibilmente anche nella commissione bilancio convocata per venerdì 12 giugno in sala consiliare. L’aumento del tributo per i rifiuti deriva dall’obbligo, imposto dall’Autorità, di computare già da quest’anno una somma extra di circa 700mila euro nell’ambito dei costi che richiedono una copertura al 100% con gli introiti della tariffa pagata dai cittadini e dalle aziende. Sulle bollette peserebbe, come detto, per il 5% circa. Un salasso difficile da giustificare ai bustocchi, in tempi di crisi e di sforzi unanimi della politica cittadina per ridurre il peso delle tasse locali. Ecco perché a Palazzo Gilardoni l’assessorato al bilancio guidato da Paola Magugliani si è mobilitato per studiare, insieme ad Agesp Spa, la partecipata comunale che si occupa dei rifiuti, una soluzione per evitare di far ricadere questa tegola sui contribuenti. E anche la Lega (che esprime il presidente di Agesp Spa Giampiero Reguzzoni) ha confermato, nella conferenza stampa sulle tasse di qualche giorno fa, l’intenzione di bloccare l’aumento e ha prospettato in maggioranza un’ipotesi per non far gravare sui cittadini l’aumento, in sintonia con il maxi-emendamento anticrisi.

La decisione in maggioranza

Un palleggio sui due fronti, quello politico e quello amministrativo, per spartirsi i meriti che però, ancora una volta, punta ad un obiettivo comune. Così l’input politico è stato lanciato, e ora è la dirigenza di Agesp che sta cercando il bandolo della matassa, reperendo le risorse per immaginare qualche forma di rimborso che consenta di sventare il rincaro del 5% sulle utenze domestiche e non domestiche che dovranno pagare la Tari nell’autunno del 2020. «Purtroppo ancora una volta, come per l’Imu, ci troviamo a fare i conti con dei paletti e degli obblighi imposti dall’alto che rischiano di impattare sulle tasche dei nostri cittadini e delle nostre imprese in un momento assolutamente inopportuno – rivela l’assessore al bilancio Paola Magugliani – l’obiettivo comune di tutta la maggioranza è di salvaguardare gli interessi dei contribuenti, evitando ogni tipo di aumento, anche se le risorse a disposizione rendono la via d’uscita molto stretta. Ma c’è l’impegno di Agesp ad individuare una soluzione».

Ancora agevolazioni sulla Tari

La partita della Tari in questo momento è strategica. Perché Palazzo Gilardoni è impegnato a coprire i 2,4 milioni di euro circa del maxi-sconto di cinque mesi sui bollettini della tassa rifiuti a carico delle attività produttive, una misura da inserire nella prossima variazione di bilancio. Ma l’assessore Magugliani punta a riordinare la materia anche al di là delle azioni “a spot” rese necessarie dall’emergenza Covid, perciò ha allo studio qualche agevolazione in più. Come ad esempio l’ipotesi di dare continuità agli sconti, anche oltre i cinque mesi, per «favorire quelle attività che praticano lo smart working» (e che quindi presumibilmente produrranno meno rifiuti) anche nella fase post-lockdown. Ma anche l’introduzione dello sconto di 10 euro sulla tariffa rifiuti in caso di domiciliazione bancaria, «con il doppio obiettivo – spiega Magugliani – di semplificare i pagamenti e di garantirne puntualità e continuità». Misure da accompagnare ad un «controllo mirato dei costi e della qualità del servizio», condizione necessaria per mantenere sotto controllo anche la tariffa a carico dei contribuenti. E qui si torna al tema della raccolta puntuale, già sperimentata nel quartiere di Sant’Edoardo. Ma questa, come si dice in questi casi, è un’altra storia…

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