FRANK LUPETTO: “Disastro Roma, parlare solo dell’arbitro è un errore, un alibi per tutti”

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Francesco Ravello

Sicuramente l’arbitro Cakir è un arbitro scarso, per non dire altro, ma purtroppo cercare nell’arbitro la spiegazione di tutti i mali sarebbe sbagliato.  In 120 minuti ieri abbiamo giocato 10 minuti, in cui abbiamo costruito un’azione non concretizzata da Dzeko, l’azione di Perotti dove bastava appoggiarla a Zaniolo per avere la concretizzazione del passaggio del turno. Troppi errori e molta remissivita’ da parte della formazione giallorossa.

Giocatori

Abbiamo giocatori scarsi, abbiamo attaccanti che non la buttano dentro, abbiamo un Karsdorp che ieri è stato patetico, abbiamo Florenzi che, dispiace dirlo, è in uno stato di forma psicologico e fisico ai limiti storici. Abbiamo Manolas che ripresosi dalla dissenteria del derby provoca nei tifosi della Roma la stessa reazione, sconvolgente quello che fa nell’azione che porta al primo gol del Porto

Preparatori atletici

Abbiamo una squadra martoriata da problemi muscolari. Non si può giocare a calcio con tutti questi infortuni Ieri abbiamo giocato un tempo su 4, siamo stati presi a pallate . È dall’inizio dell’anno che non corriamo meglio degli avversari. Ieri ci hanno pressato perché sapevano che in un modo o nell’altro avrebbero recuperato palla. Marcano al 70esimo è uscito distrutto fisicamente e dovrebbe essere un’atleta.

Monchi

La Roma a gennaio non ha fatto mercato, si sono presi un grande rischio e adesso ne stanno pagando le conseguenze. La nostra squadra è come Pompei solo che li la città aveva subito una colata di lava e noi abbiamo subito dall’inizio dell’anno una colata di nutella, diciamo così. Squadra costruita malissimo in estate, non abbiamo un difensore che sappia impostare, un mediano degno di questo nome che possa sostituire De Rossi; un bomber in avanti e un portiere affidabile .

Mister

Sullo Yes man preferiamo evitare qualsiasi commento, ormai si commenta da solo

Pallotta

Un presidente che parla solo dello stadio e non viene mai a Roma, ci introduce in un buco spazio temporale da qui fino a quando fra 5 anni avremo lo stadio, che non ci porterà notevoli soldi, ma che sarà la caduta degli ultimi alibi per lo speculatore americano.

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