GALLARATE – Dicono che intenda imitare Matteo Salvini. Credono di fargli un dispetto, invece gli fanno un complimento. Sì, perché Andrea Cassani, primo cittadino leghista di Gallarate, vorrebbe davvero essere Salvini, quanto meno nella sua azione politica e amministrativa. Anche negli eccessi, se così possiamo dire. Fosse stato per lui – sottolineamo a titolo di esempio – allo sgombero al campo sinti di via Lazzaretto sarebbero dovute intervenire le ruspe, altro che “sgombero soft”. E abbiamo detto tutto.
E’ probabilmente in una prospettiva salviniana che Cassani ha dato il la ad una serie di incontri con alcuni leghisti di fascia alta, impegnati nel governo o in parlamento. “Dialoghi gallaratesi” è lo slogan dell’iniziativa in programma da sabato 9 marzo. Sottotitolo: “A tu per tu con la Lega”. Comincia Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, numero due del partito che fu di Umberto Bossi, eminenza grigia presente in tutte le trattative che contano e, secondo molte fonti, colui che decide del destino politico di tutti o quasi i militanti leghisti. Insomma, l’uomo dal quale non si può prescindere se, quanto meno ai piani alti, di sicuro nel Varesotto e in Lombardia, si vuole fare carriera politica. La presenza di Giorgetti a Gallarate cade in un momento cruciale per la sostenibilità del governo gialloverde. Il “dialogo” di sabato acquisisce dunque un interesse di carattere nazionale, e non dobbiamo spiegare perché.
“Dialoghi” a valenza nazionale
Dopo Giorgetti, sabato 16, sarà di scena Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori leghisti. Il 23, ospite Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno. Il 30, Lucia Borgonzoni, sottosegretario ai Beni Culturali. Quindi, sabato 6 aprile, Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e Protezione civile; per finire il 13 del prossimo mese con un altro sottosegretario all’Interno, il tradatese Stefano Candiani. Per dirla in un altro modo, un ventaglio di relatori che tratteranno temi nazionale anche in chiave locale. Pensiamo soltanto ai problemi della sicurezza o a quelli urbanistici con Foroni, per non dimenticare il Maga, prestigioso museo cittadino, che fu avviato con la partecipazione del ministero ai Beni Culturali (ministro era Sandro Bondi) e poi abbandonato da Roma. Che cos’ha da dire in proposito la sottosegretaria Borgonzoni?
A caccia di nuovi militanti
A fronte dell’attualità delle questioni che verranno affrongtate c’è il dato politico di una Lega gallaratese che, oggi più che mai, gira attorno a Cassani, impegnato a far sentire il proprio peso negli organismi di vertice. La recente diatriba (raccontata da Malpensa24) per la candidatura europea di Claudia Mazzetti, assessore dell’esecutivo gallaratese, testimonia tra l’altro anche questa necessità.
Se è vero, com’è vero, che il sindaco raccoglie consensi nell’elettorato e il partito veleggia oltre il 30 per cento, la sezione cittadina appare però in affanno, quanto meno sotto il profilo numerico dei militanti. I “dialoghi” hanno anche lo scopo di arruolare nuovi iscritti nel partito di Salvini, non c’è dubbio. Forse non a caso è stata scelta una sede istituzionale per gli incontri: l’atrio del municipio di via Verdi. Scelta che ha già generato polemiche; il Pd ad esempio si domanda se è il caso che un’iniziativa di partito debba tenersi in un luogo appunto istituzionale. Ma è altrettanto evidente che la Lega intende in questo modo instaurare un rapporto più diretto possibile con la popolazione. Giusto? Sbagliato? Gallarate offre molte altre possibilità per ospitare incontri di questo tipo, ma con tutta probabilità, ripetiamo, la decisione di utilizzare l’atrio del municipio ha per gli organizzatori una sua logica.
Detto tutto ciò, gli appuntamenti sono in calendario alle 10,45. Terminato l’incontro c’è la possibilità di prenotare un pranzo a 20 euro in un vicino ristorante fino a esaurimenti dei posti. Chi fosse interessato può telefonare al seguente numero: 329.2994858.