Frode da 20 milioni di euro, 2 mila truffati in tutta Italia. Udienza davanti al Gip

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MONZA – Promettevano guadagni superlativi, presentavano opportunità di investimento anche tramite istituti bancari con la complicità di broker a loro fedeli, riuscendo a racimolare una fortuna. Poi però, il crollo del “castello di carta”, con il fallimento di due società e una frode da 20 milioni di euro, con oltre duemila “vittime” in tutta Italia. Ora rischiano condanne pesanti.

Il processo nella sede della Provincia di Monza

É fissata presso l’aula ‘Ghezzi’ della Provincia di Monza e Brianza, l’udienza preliminare che vede imputate dieci persone per una maxi frode finanziaria nota come il caso “Nidalina Group”. Per gli indagati le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, alla truffa, all’autoriciclaggio e alla bancarotta fraudolenta. Parti offese 900 persone che si sono costituite parte civile grazie anche all’associazione Afue che, nel 2018, ha presentato il primo esposto alla Guardia di Finanza.

“Abbiamo lavorato per le centinaia di associati convinti che ci potesse essere per loro giustizia e ristoro economico – ha detto il presidente Daniele Pistolesi citeremo quali responsabili civili gli istituti bancari per mezzo dei quali sono stati raccolti oltre 18 milioni di euro da parte di persone giuridiche non abilitate alla raccolta di denaro presso investitori italiani“. “Se oggi siamo qui lo dobbiamo al lavoro mostruoso svolto dalle procure di Arezzo, Milano e Monza con le quali ci siamo interfacciati costantemente”, ha aggiunto. 

L’inganno

La truffa con fittizi contratti di investimento pubblicizzati sui social e con maxi eventi é stata scoperta da un’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Monza, che nel marzo 2021 ha portato all’arresto di otto persone, sette in carcere e una ai domiciliari, e altri indagati a piede libero, tra Milano, Monza e Ravenna. Ora il Gip di Monza deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio del pm Michele Trianni, per dieci indagati.

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