Galimberti “cassa” l’autonomia leghista: «Anacronistica». Angei: «Pd centralista»

VARESE – «E’ anacronistico presentare in questo momento un emendamento sull’autonomia. Significa non tenere in considerazione il fatto che mai come nei prossimi anni, sui nostri territori, arriveranno fondi come mai accaduto in precedenza. E significa anche non tenere in considerazione il fatto che tutti i livelli istituzionali hanno collaborato e lavorato per uscire da una pandemia. Lo dico anche a fronte del referendum regionale, che io stesso ho votato in maniera convinta. L’autonomia, è argomento su cui è giusto confrontarsi, ma occorre farlo calando questo principio nell’attualità». Non fosse stato per la finale dichiarazione di bocciatura dell’emendamento leghista sull’autonomia, quello del sindaco sarebbero state parole condivisibili dal Carroccio.

Autonomia? Va bene, ma non è questo il momento

Ma la stroncatura politica dell’emendamento, sostenuto anche da Bobo Maroni, ha fatto arrabbiare il consigliere leghista e primo firmatario Stefano Angei. Il quale, dopo quanto accaduto nel consiglio di ieri (martedì 30 marzo), replica al primo cittadino. Il documento del consigliere leghista impegnava il sindaco e la giunta “a farsi garanti dell’autonomia del comune di Varese e a tutelarne risorse e competenze oltre a sostenere il percorso iniziato da Regione Lombardia con lo Stato centrale, per avere maggiori forme di autonomia”. 

«Sarebbe stato un segnale positivo l’approvazione dell’emendamento a mia firma sull’autonomia. Proposta che rappresentava un’occasione per la città di Varese e quindi per tutta la cittadinanza – spiega Angei – ma sentire dai banchi della maggioranza usare il termine “anacronistica” per definire la questione autonomista, mi sembra assurdo e di scarsa lungimiranza politica. L’unica motivazione è che la maggioranza di Galimberti è caratterizzata da un’anima centralista e antiregionalista, che lascerebbe allibiti persino i loro stessi compagni di partito, come il governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini». 

Pd centralista

«L’autonomia – prosegue Anegei – è infatti decisamente ancora attuale, forse più di prima. La storia lo sta dimostrando di giorno in giorno. È chiaro che il tema non è prioritario per il Pd, che se ne è servito per beceri tornaconti elettorali, svelando poi la sua vera natura, quella di un partito ultracentralista contro le autonomie locali, lo stesso partito che ha varato la Legge Delrio, responsabile della fine delle Province: completamente svuotate di risorse, ma ancora titolari di competenze cui non riescono a rispondere proprio a causa della mancanza di risorse. Secondo noi, l’autonomia non è solo attuale, ma è l’unico vero strumento per rendere più efficiente la gestione della cosa pubblica e poter rispondere alle istanze dei cittadini. Per questo rimarrà sempre la nostra battaglia fondamentale, la madre di tutte le battaglie», conclude Angei.