Gallarate “A tutto Gas”, per il rilancio della città niente accordo in Commissione

GALLARATE – Non sarà un Piano condiviso “A tutto Gas”, il pacchetto di misure per il rilancio economico della città di Gallarate che arriverà entro i primi di giugno in consiglio comunale per l’approvazione. L’annunciata tregua politica, di fatto, non c’è mai stata. Ma la Commissione Bilancio di ieri sera, 11 maggio, non ha fatto altro che allargare il solco tra maggioranza e opposizione.

Modifiche respinte

La decisione di non rinunciare a parte delle indennità di sindaco e assessori è soltanto una delle tante proposte avanzate dalle opposizioni e respinte dalla maggioranza. Rispedita al mittente, per esempio, la proposta di Rocco Longobardi (Gallarate 9.9) di comprare 100mila euro di Dpi per poi distribuirli ai negozianti in ginocchio dopo tre mesi di chiusura. «Aspettiamo di avere protocolli precisi prima di fare spese che potrebbero risultare superflue», ha risposto il sindaco Andrea Cassani. In due ore di dibattito si è discusso anche dei bonus baby sitter, degli sconti Tari, della Tosap, dei buoni per i libri di testo, dei parcheggi gratuiti in centro e di tanto altro ancora. Ma tra un «non si può fare» e un «valuteremo», di fatto le richieste delle opposizioni non sono state accolte. Evidente la delusione di Margherita Silvestrini (Pd) che a fine seduta ha dichiarato: «Nessun suggerimento è stato accettato, neanche quelli palesemente inevitabili vedi bonus baby-sitter e il fondo a sostegno delle attività produttive. E’ stata un’occasione persa di imparare reciprocamente a costruire qualcosa insieme. Forse il sindaco è troppo preso a inseguire lo slogan ad effetto che ragionare per il bene della nostra città».

Il valore aggiunto

Al termine della Commissione, per la maggioranza ha parlato invece Germano Dall’Igna, rappresentante di Forza Italia, il partito che per primo ha voluto rompere i ponti di dialogo con le opposizioni. «Le proposte delle opposizioni non presentavano particolare valore aggiunto rispetto alla manovra “A tutto gas” elaborata in seno alla maggioranza», ha dichiarato. «Oltre agli apprezzamenti e al fare proprio se non il 100% il 90% di quanto da noi sostenuto, vi sono alcune indicazioni non condivisibili. Per quale motivo rifiutare la riduzione della Tari per le utenze domestiche? Riduzione che per il suo meccanismo legato all’addebito in conto corrente consente di contemperare l’intervento con maggiori probabilità di riscossione. Facciamo notare inoltre che l’amministrazione ha messo in gioco una somma pari a quella ricevuta dallo Stato in prima battuta, raddoppiando dunque la cifra complessiva, anche se sulla stampa si sono lette dichiarazioni che sembravano fare riferimento alla stessa somma rigirata in un illusionistico gioco delle tre tavolette. No, si tratta di due somme di pari importo, che fanno appunto il doppio. Per quanto riguarda la proposta di fondi per le attività economiche per dispositivi e servizi legati alla pandemia (mascherine, santificazioni, ecc) ricordiamo, pur nel condividere la situazione difficile delle attività imprenditoriali gallaratesi, che vi sono contribuzioni specifiche da parte della Camera di Commercio e crediti di imposta mirati. Non bisogna intervenire con duplicazioni incompatibili, ma con qualcosa di diverso».

Gallarate A tutto Gas – MALPENSA24