Gallarate, anche i vertici di Amsc devono restituire lo stipendio. Fino al 40%

Gallarate amsc stipendi restituzione

GALLARATE – Non soltanto il sindaco, gli assessori e i presidenti del consiglio comunale di Gallarate che si sono succeduti negli ultimi anni devono ridare indietro il 10% dello stipendio per un errore di calcolo che risale addirittura al 2008. Siccome i compensi in Amsc sono parametrati sullo stipendio del primo cittadino, anche i vertici dell’azienda municipalizzata rientrano nei premi. 

Il 10% e il 30%  

E’quanto emerso ieri, 10 maggio, durante la Commissione Bilancio richiesta delle opposizioni (centrosinistra e Obiettivo Comune Gallarate) per analizzare i rilievi del ministero dell’Economia e delle Finanze emersi dall’ispezione compiuta in città. Con una sorpresa ulteriore: per gli amministratori Amsc non c’è soltanto il 10% da restituire. Il Mef ha fatto presente infatti che in base a un decreto legislativo del 2016, le società che nei tre esercizi precedenti abbiano conseguito un risultato economico negativo, procedono alla riduzione del 30% del compenso dei componenti degli organi di amministrazione. «Il socio unico (ovvero il Comune di Gallarate, ndr) si è attivato tempestivamente a decurtare del 30% (dunque solo per il 2019, ndr) gli emolumenti degli amministratori di Amsc?», ha chiesto in Commissione Margherita Silvestrini (Pd). La risposta è affermativa: la lettera è partita il 27 aprile, lo stesso giorno in cui sono state inviate le ingiunzioni di pagamento per i componenti della giunta (ed ex) che devono ridare indietro il 10% dello stipendio. Hanno 60 giorni di tempo a partire dalla data di notifica, dunque entro i primi di luglio indicativamente. 

Passato e futuro

Silvestrini da anni denuncia pubblicamente le difficoltà di Amsc e ieri in Commissione si è tolta più di qualche sassolino dalle scarpe facendo notare che un ispettore del Mef ha scritto nero su bianco ciò che lei più volte ha ripetuto dentro e fuori dall’aula consigliare. «Dal 2016 e per i successivi cinque anni l’azienda è riuscita a perdere più di 11 milioni di euro fatturando poco più di 40 milioni. La perdita totale è pari a quasi il 28% del fatturato: una enormità». E ancora: «Il Mef scrive che le due società Amsc e Accam hanno prospettive di continuità aziendale piuttosto oscure ed incerte. E’ esattamente quello che noi diciamo da tempo a proposito di queste tematiche. Sappiamo come è finita riguardo ad Accam (libri in tribunale) e temiamo che lo stesso possa accadere ad Amsc».
In risposta l’assessore al Bilancio Corrado Canziani (Lega) ha ricordato che i problemi di Amsc nascono da lontano, frutto di un decennio di progressivo svuotamento che ha lasciato alti costi fissi e strascichi legali di asset precedenti – in primis sulla bollettazione – che stanno penalizzando l’attività. Nonostante ciò, ha sottolineato il componente della giunta Cassani, «sono orientato più al futuro che al passato e ricordo che soltanto due settimane fa abbiamo approvato il bilancio di Amsc con utile di 156mila euro». 

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