Fagnano, il colonnello Navarra ritira le truppe e saluta Forza Italia. Resta Cl

Due degli esponenti di Forza Italia, Giacomo Navarra e Angelo Saporiti che hanno salutato il partito

FAGNANO OLONA – “Con le mani, con le mani…. con le mani… ciao ciao”. Forza Italia a Fagnano si svuota. Si sgonfia. Il gruppo storico, idealmente, saluta chi invece rimane proprio come come cantano “La rappresentante di Lista” nella hit sanremese. Se ne vanno in un botto solo: il colonnello Giacomo Navarra (che si è dimesso anche dal ruolo di commissario cittadino), Angelo Saporiti (che faceva parte anche del direttivo provinciale), Elena Corio e Alessio Mannino. I quali, oltre alla storia del partito (piaccia o non piaccia in paese Forza Italia – o quel che resta – sono soprattutto loro), si portano via (almeno sulla carta) gran parte dei voti che in tutti questi anni hanno segnato (nei successi, ma anche nelle sconfitte) il peso degli azzurri. Un terremoto mica da poco. Sancito da una lettera firmata dai vertici locali.

Per capire cos’è accaduto davvero però bisogna fare un passo indietro: alla presentazione dei coordinatori di zona avvenuta nella sede forzista di Varese. E agli incontri segreti (ora non più) avvenuti a Tradate.

E’ cambiato il vento: soffia Tramontana

Tramontana, il vento, in genere porta bel tempo e cielo sereno. Tramontana, Rosario, il plenipotenziario di Forza Italia a Tradate, a quanto pare ha portato nuvole e burrasca nel cielo azzurro. Per il bel tempo bisogna attendere. Perché?

I ben informati, infatti, raccontano che in vista della riorganizzazione del partito, Rosario Tramontana pare abbia sondato il terreno con i forzisti fagnanesi, lasciando intendere che il gruppo laico dei berluscones avrebbe avuto “i gradi” per gestire la zona sovraccomunale della Valle Olona. Ma in politica il tempo cambia a ogni refolo di vento (anche se non è di tramontana). E così, anziché un uomo della tradizione forzista è saltato fuori il nome di Gabriele Moltrasi, giovane che incarna la nouvelle vague ciellina e che ha in Pietro Zappamiglio, sindaco incontrastato nella confinante Gorla Maggiore, il proprio mentore politico. E, giusto per salire ancora, a livello regionale il coordinatore Massimiliano Salini.

A questo bisogna poi aggiungere che tra l’ala laica e la componente di Comunione liberazione a Fagnano non è che siano rose e fiore. Basta ripercorre quanto spesso accaduto nella recente maggioranza Catelli, dove Moltrasi (che era assessore) è stato spesso impallinato dal fuoco amico. Insomma, la nomina del provinciale non ha fatto altro che riaprire ferite e alimentare malumori. Questioni dalla quali Navarra vuole tenersi fuori.

Il colonnello “ritira” gli uomini ma non si ritira

E a chi sostiene che le sue dimissioni da commissario cittadino abbiano un significato politico risponde: «Dopo 23 anni di militanza, a malincuore e per motivi legati alla mia professione, sono costretto a lasciare gli incarichi politici che ricopro. Ringrazio Forza Italia per la fiducia che mi ha concesso ribadendo la mia fedeltà ai valori liberali, democratici e cristiani che hanno sempre contraddistinto il partito e tutti coloro che si riconoscono nel centrodestra». Parole vestite con l’abito della liturgico, ma che vogliono dire una sola cosa: “Da oggi mani libere da un partito che non ci rappresenta più”. Inutile però insistere sulla nomina di Moltrasi, sull’incontro con Tramontana e sulla scalata al partito (almeno nella zona 8 e 9) dei ciellini a discapito dei laici. Su questi temi Navarra tace.

La corrente Salini

Intanto però Fagnano è entrata nell’orbita Zappamiglio, esponente politico dato in ascesa dentro e fuori dal partito. «E’ un profilo che piace – sussurra più di un forzista (non fagnanese) – giovane, brillante, al secondo mandato da sindaco in un Comune non certo grande, ma molto ben amministrato». Chi parla del “Zappa” (così lo chiamano tra i forzisti) è un azzurro, non di risma Cl. Il quale guarda il quadro che si sta andando a delineare: «Fagnano è solo una delle situazioni da decifrare – dice – insieme a Cassano Magnago dove tra qualche settimana si vota. Anche lì il partito è rimasto con Cl, sostiene Osvaldo Coghi e ha di fatto “mollato” Poliseno e l’area laica. Se poi andiamo a vedere quanto accaduto alle provinciale si nota che qui al Sud della provincia è stato sostenuto ed eletto Chicco Vettori, anch’egli di Cl e referente della zona 9 che comprende Busto». Quindi? «Vediamo cosa accadrà da qui alle elezioni regionali. Non mi stupirei, infatti, di vedere candidato il sindaco di Gorla Maggiore per un posto in consiglio regionale», rivela l’azzurro. Che poi aggiunge e, sibillino, conclude: «Anche se Zappamiglio, in un modo o nell’altro, se vuole arrivare a Milano, dovrà fare i conti con Raffale Cattaneo».

Le precisazioni di Moltrasi

«Ci tengo a precisare – ha spiegato Moltrasi – che non sono mai stato e non sono un appartenente a Comunione e liberazione. Lo dico per avendo un grande rispetto di Cl e avendo anche condiviso scelte fatte dal movimento e ha posizioni che condivido, come condivido anche posizioni di altri gruppi o realtà politiche. Questo non perché non “mi piace” Cl, ma perché non mi piacciono le etichette che non mi appartengono».