Forza Italia non molla: «O un candidato sindaco moderato, o andiamo da soli»

forza italia provincia taldone

VARESE – “Se nel centrodestra c’è qualcuno che ha pensato di fare i conti senza l’oste ha sbagliato a capire”. Chi sta facendo conti sulle candidature da difendere, si sa, è soprattutto la Lega. Che stando così le cose, dà il via libera ad Antonelli a Busto per incassare la doppia candidatura a Varese (con Roberto Maroni, che nessuno mette in discussione) e a Gallarate (con Andrea Cassani). Ma i conti si tirano quando al tavolo arriva l’oste. In questo caso Forza Italia e Noi con l’Italia di Raffaele Cattaneo, fedeli sostenitori dell’alleanza di centrodestra, ma per nulla convinti di correre con un’alleanza che, mai come questa volta, è sbilanciatissima a destra.

Pronti al Piano B

E, infatti, il summit provinciale convocato per domani mattina (sabato 27 marzo) servirà per capire se da Fratelli d’Italia, ma soprattutto dalla Lega, verrà dato un segnale di distensione. Poiché il ragionamento politico della componente moderata della coalizione, è condiviso (a parole) da tutti. Ma nei fatti non ha ancora avuto un benestare concreto.

Se invece le posizioni di Lega e Fratelli d’Italia rimarranno rigide, potrebbe anche succedere ciò che nessuno dice di volere: ovvero una frattura della coalizione e una corsa solitaria. Magari non a Varese, dove, finché c’è Roberto Maroni, l’unione del centrodestra non è massa in discussione. Ma a Busto e Gallarate sì.

Corsa sparpagliata tattica?

Mica tanto. Perché qui i partiti, per ora, hanno lasciato la parte da protagonisti ai sindaci di Busto e Gallarate. I quali avrebbero posto l’aut – aut: “O con noi fin dall’inizio oppure nessun accordo in caso di ballottaggio“. Parole che hanno creato pruriti e allergie. In Forza Italia, ma anche dentro a Lega e Fratelli d’Italia dove c’è chi sta lavorando per ricondurre il tutto nel solco dell’alleanza unita.

Il motivo è semplice. E vale soprattutto per Busto, “dove – confidano da più parti (e non solo tra gli azzurri) – c’è un sindaco che ha già creato non pochi problemi politici entrando in Fratelli d’Italia. E ne crea ancor di più con certe uscite. Se è un uomo di partito stia al suo posto – dicono – Ingerenze su temi che spettano alle segreterie provinciali non né vogliamo e non le accettiamo”.

Forza Italia e Cattaneo non fanno un plissé

La posizione dei berlusconiani è nota. Coalizione (a livello provinciale) troppo sbilanciata a destra e populista. Per riequilibrarla servirebbe una candidatura forzista in una delle tre grandi città al voto. Considerando che su Roberto Maroni c’è piena convergenza, il discorso rimane su Busto e Gallarate. Dove i partiti che esprimono i due sindaci hanno definito legittime le riflessioni forzisti, ma nei fatti hanno spernacchiato gli azzurri. Poco male, i moderati hanno tutte le intenzioni di andare fino in fondo. “Anche perché c’è un elettorato che potrebbe “sfuggire” a una coalizione troppo populista e spostata a destra”, dicono.

Aggiungendo: “La nostra non è una questione di posizioni o di nomi. Tanto che non abbiamo posti veti e richieste. Noi partiamo da un ragionamento politico, che deve avere un riconoscimento concreto». Il che significa che chi ha pensato di “liquidare” i forzisti proponendo la presidenza di Villa Recalcati ha fatto male i conti. Primo perché la cosa comporterebbe le dimissioni da presidente di Emanuele Antonelli (il che è tutt’altro che scontato), secondo perché le elezioni provinciali del presidente non sono al momento contemplate e terzo perché amministrare la Provincia più che un onore è un onere per via del limbo in cui sono finite.

Il cerino in mano

Di certo domani chi entrerà alla riunione con il cerino in mano è il nuovo commissario leghista Stefano Gualandris il quale ha già fatto capire che le cose stanno come stanno in questo momento. E che lui è stato investito del ruolo per portare nel Varesotto il Salvini pensiero. E va bene. Ma deve però trovare anche un pertugio per non spaccare la coalizione. Perché è vero che Forza Italia non pesa più come un tempo, ma è anche vero che in questo momento “i piccoli” sono fondamentali. Per non perdere.