Gallarate posa la prima pietra d’inciampo per Vittorio Arconti

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GALLARATE – Si terrà sabato 23 aprile alle 11 la posa della prima pietra d’inciampo nella città di Gallarate. Porta il nome di Vittorio Arconti. La cerimonia avrà luogo all’angolo tra le vie Mameli e Curioni alla presenza dell’Anpi e di una rappresentanza dell’amministrazione comunale. 

Chi era Vittorio Arconti 

Disegnatore meccanico comunista, fu tra i promotori dello sciopero alla Comerio Ercole nel gennaio 1944. Fu deportato a Mauthausen insieme ad altri cinque operai. Tre di loro furono uccisi, un quarto cesso di vivere pochi mesi dopo essere tornato dal campo. Lui morì di stenti e fu avviato al forno crematorio. Nato il 22 aprile 1901 a Lonate Pozzolo , fu membro di primo piano della Commissione interna dell’azienda di Busto. Arrestato in fabbrica il 10 gennaio 1944, giunse a Mauthausen l’11 marzo. Il primo numero di matricola fu il 56901, classificato con la categoria Schutz. Venne trasferito a Gusen e poi ad Hartheim, dove morì il 29 novembre 1944. Oggi Vittorio Arconti dà il nome al lungo rettilineo che collega viale Lombardia a Cedrate. 

Cosa sono le pietre d’inciampo

Un piccolo blocco quadrato di pietra ricoperto di ottone lucente. Questo sono le pietre d’inciampo, in tedesco Stolpersteine. E’una iniziativa dell’artista Gunter Demnig che prende avvio nel 1995 a Colonia, in ricordo di mille tra Sinti e Rom deportati nel maggio del 1940. Ha preso così vita una straordinaria mappa della memoria nel tessuto urbanistico delle città europee: ogni pietra, posta davanti alle porte delle abitazioni, ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte (se conosciuta) di ogni persona perseguitata dal nazismo.

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