GALLARATE – Il sindaco Andrea Cassani questa mattina, 8 maggio, ha ricevuto la delegazione gallaratese della Croce rossa italiana. Gli ha donato la bandiera che, come consuetudine, ha fatto esporre fuori dal municipio e lì rimarrà per qualche settimana per celebrare la Giornata mondiale della Cri. «Sempre come consuetudine ho fatto levare la “bandiera” dell’Unione Europea», fa sapere il primo cittadino, sollevando la polemica degli europeisti.
Una violazione che ferisce
Contro la decisione di Cassani in prima linea ci sono i Giovani Democratici del Gallaratese che, come altre realtà politiche cittadine, «esprimono rammarico per la decisione del sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, di rimuovere di nuovo la bandiera dell’Unione Europea dal balcone di Palazzo Borghi, sede del Municipio cittadino». E spiegano: «Questo gesto non solo costituisce una violazione della normativa, la quale prevede che la bandiera italiana e quella europea debbano necessariamente essere esposte insieme, ma ci ferisce come cittadini gallaratesi, italiani ed europei».
Pura propaganda
Peraltro, domani, 9 maggio, ricorre la Festa dell’Europa, in cui si celebreranno i 70 anni dalla Dichiarazione Schuman, che ha segnato l’avvio del processo d’integrazione europea «e che crediamo – proseguono i Gd – possa essere ancora oggi fonte d’ispirazione per far evolvere la nostra Europa, quella della Pace, della solidarietà e delle libertà. Anche noi desideriamo esprimere il nostro sentito ringraziamento alla Croce Rossa Italiana – Sezione di Gallarate per il prezioso lavoro che svolge ogni giorno a sostegno di ogni persona bisognosa, ma non vorremmo che il Sindaco cogliesse il pretesto di sostituire alla bandiera europea quella della Croce Rossa per fare mera propaganda politica, evitando per esempio di rispondere sulla questione rimasta in sospeso circa il progetto dell’ospedale unico di Busto Arsizio e Gallarate. Noi chiediamo, semplicemente, rispetto. Per la Legge e per il nostro senso di cittadinanza, che include l’Europa in cui siamo nati, cresciuti, e che desideriamo – ognuno per come può – far crescere, migliorandola».
Malcelato sovranismo
Sulla vicenda interviene anche Antonio Longo, segretario della sezione di Gallarate del Movimento Federalista Europeo. Di seguito il suo comunicato integrale:
Anche quest’anno il Sindaco Andrea Cassani toglie la bandiera europea da Palazzo Borghi, simbolo storico del Comune di Gallarate.
La spiegazione è, come al solito, “tecnica”: bisognava far posto alla bandiera della Croce Rossa, istituzione benemerita, specialmente di questi tempi (bastava, allora, semplicemente aggiungerla…).
La ragione è invece politica, come si evince dalla spiegazione che venne già data due anni fa.
Il Sindaco Cassani non riconosce la bandiera blu con le dodici stelle gialle come la bandiera di un’Istituzione politica, come simbolo di una unione tra i popoli che si è concretizzata con l’Unione Europea.
È dunque un simbolo politico che non riconosce. È questa la forma più esplicita di un malcelato sovranismo, insito in questa scelta.
Ed è grave che ciò avvenga in un momento storico-politico in cui l’Unione Europea è posta di fronte a gravi scelte che riguardano il futuro delle nostra società.
Di fronte alla crisi sanitaria, economica e ambientale l’Unione Europea può rispondere con successo sole se, dal corpo della società europea emergono valori di unità politica e di responsabilità collettiva.
Senza questi valori non possono determinarsi scelte politiche all’altezza della situazione.
E i valori europei passano anche attraverso i simboli. La bandiera europea è uno di questi.
Il 9 maggio – giorno dell’Europa – il Movimento Federalista Europeo ricorderà, anche a Gallarate, alle ore 16.30, la “memoria storica dell’Europa” con una video-conferenza che è possibile seguire collegandosi a questo link
Invitiamo i cittadini a seguire questa iniziativa e ad esporre la bandiera europea.
Noi difendiamo oggi la bandiera europea perché un giorno, quando anche il Signor Sindaco di Gallarate avrà riconosciuto il suo significato e i suoi valori, possa anche lui rivendicarla.
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