Il Barbaresco di Gallarate: «Siamo a un passo dal chiudere per sempre»

GALLARATE – «Purtroppo siamo arrivati al punto che non possiamo escludere la possibilità che il Barbaresco sia costretto a chiudere, forse temporaneamente o forse definitivamente». Con un lungo sfogo affidato ai social il Barbaresco, simbolo della movida di Gallarate da ormai quasi vent’anni, annuncia la resa. «Dopo un anno di resistenza, dobbiamo arrenderci e dichiarare che hanno vinto loro».

Apertura ridotta

A partire da settimana prossima il locale di Legnano aprirà solo dal mercoledì alla domenica mentre quello di Gallarate sarà aperto dal lunedì al venerdì. «Non abbiamo ancora idea su cosa fare nel weekend, appesi a decisioni tra zone arancioni, rosse, gialle, arancioni con sfumature rosse, bianchi a pois neri e giallo fosforescente o qualsiasi altra invenzione che ci sarà comunicata “tempestivamente” il giorno prima», spiegano i gestori, scagliandosi contro l’attesa decisione del governo che potrebbe portare nei prossimi giorni all’ennesimo lockdown in Lombardia. «Ciò che si confonde colpevolmente è il trovarsi in difficoltà per colpa del Covid invece che trovarsi in difficoltà per colpa di come è stato ed è gestito il Covid. Siamo sfiniti, esausti, demotivati, frustrati e depressi: abbiamo reso l’idea?».

Difficoltà economiche

Le difficoltà economiche del Barbaresco sono quelle di un’intera categoria. «Noi ristoratori siamo tragicamente nella medesima situazione di 365 giorni fa con l’aggravante di un anno di mancati incassi, di finanziamenti che le banche vogliono riscuotere e soprattutto di promesse mai mantenute da chi ci governa e da chi ci dovrebbe tutelare», dicono i soci. E così, dopo quasi diciotto anni di attività a due passi dal municipio di Gallarate, meta di tantissimi lavoratori in pausa pranzo ma soprattutto un punto di riferimento della vita mondana della città dall’ora dell’aperitivo in poi, «ci ritroviamo a livello societario economicamente azzerati e singolarmente costretti a chiedere come 20 anni fa le paghette mensili ai nostri genitori, ma in questo caso per mantenere mogli e figli».

Devastati nell’anima

Capitolo ristori. «A fronte di una perdita di fatturato di oltre 400.000 euro ci viene ristorato in 3 momenti differenti 30.000 euro a livello societario e 1200 euro ai singoli soci. Del famoso ristoro per le chiusure natalizie si sono perse le tracce». Ma anche la cassa integrazione dei dipendenti arriva senza una scadenza mensile definita, incerta come lo scenario attuale che non consente di programmare più nulla. «Si rischia di fare debiti senza sapere se il giorno dopo sei aperto o chiuso», spiegano dal Barbaresco. «Purtroppo i “tenete duro” non bastano più. Speriamo vivamente che nel giro di pochissime settimane la situazione si risolva una volta per tutte: se così fosse saremo i primi ad aprire con la stessa passione, motivati come sempre, ma se così non fosse, devastati nell’anima e nel morale dovremo salutare e chiudere una parte fondamentale della nostra vita e nel “nostro piccolo” anche della vostra».

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gallarate barbaresco bar – MALPENSA24