Gallarate, un’app per scoprire l’altare stroncato da Sgarbi

Gallarate basilica altare app

GALLARATE – «Era meglio evitarlo. È una scelta necrofila». Con queste parole otto giorni fa, dal palco del Teatro Condominio, Vittorio Sgarbi ha stroncato l’altare delle Teste mozzate, dal 2018 posizionato all’interno della basilica di Santa Maria Assunta. Ma la comunità pastorale di Gallarate crede nel suo valore artistico, attraverso un libro e persino un’applicazione per smartphone e tablet.

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L’app dell’altare

Uno studio tecnico artistico, PS Factory, ha colto il dibattito intorno all’altare di Gallarate e ha proposto di creare un’applicazione che permettesse di scoprirne i segreti esecutivi e i significati. Un bando della Fondazione del Varesotto, che offriva contributi economici per progetti che avvicinassero opere d’arte in tempi di pandemia, ha creato le condizioni perché si potesse fare. I testi sono stati curati dall’architetto Fabiana Pianezze che ha trascritto la mostra già presentata e ancora presente in battistero per adattarla al nuovo utilizzo. Aprendo l’App, che ha come logo un pellicano, si accede ad una raffigurazione 3D dell’opera, che si può ruotare e ingrandire per esplorare in libertà i dettagli costruttivi dell’altare. Nella schermata iniziale sono presenti anche tre diverse sezioni tematiche, organizzate in singoli sotto capitoli: altare, progettazione, linguaggio della fede. Una quarta sezione raccoglie dei contenuti aggiuntivi, tra cui l’intervista a Deodato, Sacrista della Basilica, e i riconoscimenti in cui compaiono tutti i soggetti coinvolti per la realizzazione dell’App, presente negli store iOS e Android con il nome ARA – Altare Basilica di Gallarate. 

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Un’architettura morale

A tre anni dalla consacrazione, viene anche pubblicato un libro, curato dagli esperti di liturgia, architettura, arte contemporanea che hanno accompagnato, con Monsignor Ivano Valagussa e i consiglieri della parrocchia, il processo di ideazione ed esecuzione dell’altare della Basilica di Santa Maria Assunta. Passato il clamore della sua presentazione, il volume vuole portare un contributo qualificato al dibattito sui significati delle scelte fatte. Nel volume, arricchito da una ampia documentazione fotografica, viene dato conto del processo progettuale, dalla scelta dell’Artista, ad opera di una Commissione di esperti appositamente nominata, sino alla consacrazione celebrata dall’Arcivescovo Mario Delpini l’11 novembre 2018. Nello stesso tempo il volume vuole condurre il lettore a comprendere, attraverso i qualificati contributi dei principali artefici del dibattito che si è articolato all’interno della Commissione, gli aspetti liturgici, artistici, tecnici e architettonici – sviluppati anche con ripetuti sopralluoghi in Basilica, nello Studio dell’autore e nell luogo di produzione – che hanno reso possibile l’opera nella sua conformazione attuale, che si pone all’interno della Basilica come stratificazione del momento presente, gesto di arte e di fede della contemporaneità.  Più nello specifico, i temi trattati riguardano i significati e criteri di lettura dell’opera dal punto di vista dei simboli e dei significati (Riccardo Festa, parroco e Luca Moscatelli, biblista) la figura di Claudio Parmiggiani, artista di fama internazionale, e la sua produzione, in particolare nell’ambito del Sacro (Andrea Dall’Asta; Emma Zanella; Francesco Tedeschi); il procedimento decisionale in merito alla collocazione della nuova area presbiterale (Giancarlo Santi); il rapporto con la liturgia (Claudio Magnoli); l’area presbiterale e la sua realizzazione nel contesto della Basilica rinnovata (Paolo Gasparoli e Fabiana Pianezze). Il volume sarà disponibile nelle parrocchie di Gallarate dal 12 dicembre.

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