Bilancio delle partecipate in rosso a Gallarate. Ma Amsc è in ripresa

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GALLARATE – Un risultato in negativo per 2milioni 881mila 122 euro. Segno meno per il bilancio consolidato del 2021 a Gallarate (esito dell’esercizio di gruppo ottenuto dalla somma dei risultati dell’ente locale e delle sue partecipate), presentato ieri – 17 ottobre – in consiglio comunale. Fattore che ha spinto le opposizioni a sottolineare come «il Comune continui in modo imperterrito a distruggere il patrimonio», le parole di Margherita Silvestrini (PD). Centrale la questione della municipalizzata Amsc, nonostante abbia chiuso lo scorso anno in positivo per 156.665 euro e ora confermi la ripresa blindando il semestrale con un utile di 194.885 euro. Di contro, l’assessore alla partita Corrado Canziani: «La perdita non dipende dalle partecipate, è dovuto alle difficoltà a cui si è andati incontro nella gestione ordinaria dell’anno. Situazioni già in corso di definizione».

Le critiche del PD

Alla presentazione del consolidato del 2021, lo sfogo del PD. Un riassunto in chiave critica che fa leva sulla relazione dell’ispettore del Mef. E che parte dal «peggioramento di 3milioni 125mila 536 euro rispetto all’anno precedente, con ricadute sul patrimonio netto», ha detto Silvestrini. In merito ad Amsc, l’esponente dem ha parlato di «criticità sotto l’aspetto economico, finanziario, patrimoniale, che non sono affatto superate». Come «i ricavi relativi ai servizi che dal 2017 diminuiscono inesorabilmente». O «la posizione finanziaria netta con le banche che nel 2021 è sempre negativa: Amsc paga le rate dei mutui aumentando l’esposizione a breve e si indebita ulteriormente». Fino alla questione Prealpi Servizi: «Viene attribuito un valore superiore a quello relativo al patrimonio netto di competenza. Amsc avrebbe dovuto svalutare la partecipazione, portando a contabilizzare nel 2021 una perdita di 187.131 euro, anziché un utile di 156.665».

La chiave di lettura

Dal fronte della maggioranza, le parole di Canziani per dare una «chiave di lettura» differente. Nel senso che «la perdita non è riscontrabile nelle partecipate, ma nelle difficoltà con cui l’ente si è trovato a fare i conti, anche per i residui della pandemia». Insomma, «si è fatta fatica». Gli attacchi delle opposizioni, prosegue ora, «sono sempre rivolte al passato, ma sono tutte situazioni già in corso di definizione». Un esempio: Accam, che «entro l’anno vedrà la fusione con Neutalia». Ma soprattutto Amsc, che «ha chiuso il 2021 con un utile, così come chiude il semestrale del 2022». Mentre Prealpi Servizi, ricorda, «è stata messa in liquidazione, ora verranno ultimate le procedure per sciogliere la società, con l’obiettivo di mantenere il valore». Di fatto sono questioni che «nel 2022 arrivano a compimento».

Le preoccupazioni

Ciò non toglie che ci siano fattori preoccupanti che riguardano Amsc. Lo hanno detto in aula, lo ribadisce Canziani. Il riferimento va al trasporto pubblico locale: «Il servizio, che siamo obbligati a svolgere, viene gestito in perdita proprio per le caratteristiche che vengono offerte ai cittadini. Difficile porre rimedio». Non solo, l’altro tema rimanda a quando, in passato, sono stati ceduti alcuni rami d’azienda importanti: «Sono rimasti in mano asset immobiliari che generano costi di manutenzione e ammortamenti, che non sono più correlati alle attività odierne».

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