GALLARATE – Dopo 113 anni domenica sarà l’ultimo giorno di attività per la Cappelleria Cristina, un altro negozio storico che chiude portandosi via con sé un pezzo di storia di Gallarate.
Grazie di cuore
La crisi del commercio e i tempi che cambiano stavolta non c’entrano nulla. «I cappelli sono persino tornati di moda», spiega Maria Finato, la quarta generazione di un’impresa famigliare tanto importante per la città da essere stata premiata con la benemerenza civica. Semplicemente per lei è arrivato il momento di godersi la pensione. Da alcune settimane un cartello sulle vetrine annuncia l’imminente chiusura e ringrazia «con il cuore la mia città che mi ha premiato, i miei clienti che mi hanno gratificato, la mia famiglia che mi ha sostenuto».
Il bar Cristina
La cappelleria Cristina resterà un negozio unico nel suo genere, così come unici sono i Borsalino esposti nei secolari scaffali (che fine faranno?) che i clienti di tutta la zona sapevano di trovare soltanto qui. «Mia zia Rita, che ha portato avanti l’attività per anni, raccontava che qui si serviva persino il Conte Agusta». Nel 2012 un set pubblicitario trasformò invece il locale in una pasticceria per girare insieme a Elisabetta Canalis lo spot di un cioccolatino della Ferrero. Un segno del destino, perché i gallaratesi già sessant’anni prima lo avevano ribattezzato il Bar Cristina: «Erano gli anni dopo la guerra e i giovani non avevano i soldi in tasca per andare al bar: così aspettavano sotto i portici qui davanti le ragazze che uscivano da messa. Ogni tanto mia zia usciva a cacciarli con la scopa di vimini perché erano talmente tanti che oscuravano le vetrine».
Destino incerto
Negli ultimi anni avevano già abbassato per sempre la saracinesca le Ceramiche Bosco e la torrefazione di via Verdi, mentre la farmacia Daho si è trasferita in spazi più moderni. Ora la Cappelleria è l’ennesimo negozio storico che chiude, e di quei locali che profumano di storia ancora non si conosce il destino. Proprio lì a fianco sta per aprire un kebab, segno evidente dei tempi che cambiano così veloci da non accorgersi nemmeno di cos’hanno significato certi luoghi e di come certe persone lascino impronte indelebili. Giù il cappello per Cristina.