Gallarate, Ciro e Antonella e la pizza con le foglie d’oro di Peppe Lab

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Peppe Lab con la pizza gourmet dalle foglie d'oro

GALLARATE – Quando fare la pizza è un’arte. Né più né meno come succede da Ciro, ristorante al Bettolino di Gallarate, che propone un vero artista della materia, Peppe Lab, al secolo Giuseppe Frau, che una ne pensa e cento ne inventa. Come la pizza gourmet con le foglie d’oro. Sì, proprio foglie d’oro commestibili (il risotto di Gualtiero Marchesi ha fatto scuola), che impreziosiscono l’impasto di carbone vegetale, trattato con acqua di mare e completato da mozzarella, tartare di gamberi, pomodorini e, se qualcuno vuole esagerare, addirittura una spruzzata di caviale.

Peppe Lab è in attività da Ciro e Antonella, titolari del noto locale. Peppe vanta un curriculum di tutto rispetto, con la partecipazione a molti concorsi del settore dove ha avuto modo di mettere a frutto i suoi talenti. L’ultimo nei giorni scorsi a Como, tappa del Campionato Italiano Pizza, dove si è piazzato terzo con un parterre di avversari di tutto rispetto. Con lui, Ciro e Antonella fanno il salto di qualità, riprendendo forza dopo i difficili mesi della pandemia e, soprattutto, dopo la tragedia dello Sfizio di Albizzate (erano loro i gestori) con le tre vittime rimaste sotto al cornicione abbattutosi al suolo. Vicenda che ha lasciato giocoforza un segno indelebile, benché Ciro e Antonella non abbiano alcuna responsabilità nel terribile accaduto.

Così oggi si ripropongono alla grande. E vorrebbero fare ancora di più, implementando il loro esercizio. Il problema è il personale: “Cerchiamo altri camerieri, un aiuto pizzaiolo, un driver per poter crescere ancora, ma non si trovano” chiosa Ciro con una punta di sconforto rispetto a posti di lavoro “sul mercato” e all’attuale impossibilità di soddisfare l’offerta. Certo, una questione, quella della mancanza di personale, che è generalizzata. E che colpisce ristoratori, commercianti e imprenditori. Un peccato rispetto a situazioni in costante divenire che pagano pegno alle nuove abitudini sociali. Per fortuna che la pizza c’è, e che ci può consolare. Se poi è d’oro è ancora meglio.

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