Crollo di Albizzate, l’ex “Sfizio” chiede un milione e mezzo di danni

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ALBIZZATE – Un risarcimento da un milione e mezzo di euro. E’ quanto chiesto dai titolari dell’ex pizzeria Lo Sfizio, storico locale albizzatese, sepolto dalle macerie del drammatico crollo di via Marconi il 24 giugno dello scorso anno costato la vita a Fouzia Taoufiq, 38 anni, e di due dei suoi tre figli, Soulaymane, 5 anni, e Yaoucut di soli 12 mesi.

Chiamata in causa la proprietà

Una richiesta risarcitoria che chiama in causa Antonio Colombo, amministratore unico della ‘Airale‘, societa’ proprietaria dell’immobile. Colombo è stato chiamato a rispondere del crollo, insieme al progettista Cesare Gallazzi, ingegnere bustocco di 95 anni, anche in sede penale. Risarcendo in toto tutte le parti civili costituitesi in giudizio (famigliari delle tre vittime, la 42enne rimasta seriamente ferita nel disastro e il Comune di Albizzate) patteggiando una pena a un anno e 10 mesi. Patteggiamento che deve ora essere ratificato dal Gup.

Danni per un milione e mezzo di euro

«Nulla è invece stato risarcito ai miei assistiti – spiega l’avvocato Monica Fazio, legale dei titolari de Lo Sfizio – Che hanno imboccato a questo punto la strada della causa civile. Attualmente siamo in fase di mediazione. Abbiamo chiamato in causa Colombo in quanto proprietario delle mura dello stabile crollato». Dove la pizzeria affittava dei locali. «A sua volta Colombo, che è perfettamente al corrente della richiesta dei miei assistiti, ha chiamato in causa la propria assicurazione che però non si è costituita». Sull’ammontare del danno subito c’è una perizia stilata da un commercialista che quantifica in un milione e mezzo di euro quanto patito dagli ex titolari del locale.

Tragedia indimenticabile

«Ad oggi – conclude l’avvocato Fazio – Non siamo stati in alcun modo contattati dalla proprietà dell’immobile. A questo punto, visto l’esito negativo della fase di mediazione, entro la fine della settimana depositeremo il ricorso in sede civile o ad altra miglior tutela». Al momento del crollo Lo Sfizio era chiuso (altrimenti, con i tavolini all’aperto, il bilancio di una tragedia già di per sé gravissimo sarebbe stato inimmaginabile) ma il personale era al lavoro. Il racconto di Ciro Marino, marito di una dei titolari, subito dopo il fatto era stato scioccante: «Vivi per miracolo – aveva detto sotto shock – Non scorderemo mai le immagini di quel giorno». Lo Sfizio aveva da poco riaperto dopo la chiusura forzata al pubblico a causa della pandemia. La moglie di Marino avevano poi dichiarato di non «Poter più tornare a lavorare in quel luogo. Impossibile non ricordare ogni minuto una tragedia così grande», scegliendo di ripartire da zero con un nuovo ristorante (Da Ciro) a Gallarate.

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