Gallarate e il modello di civiltà di Neanderthal, dove tutti fanno tutto

Gallarate Città è Vita

Ormai sappiamo che la differenza maggiore fra l’uomo di Neanderthal e noi non è tanto fisica, quanto relazionale e sociale. Il nostro lontano antenato era raccoglitore-cacciatore: ogni individuo doveva pensare a procacciarsi direttamente il cibo per sé e per i suoi bambini.  L’uomo moderno nasce con l’agricoltore-pastore, circa diecimila anni fa. La possibilità di accumulare le risorse alimentari, non solo per sé stessi, porta alla creazione di figure specifiche che possono dedicarsi alle attività più diverse: gli intellettuali, i religiosi, i guerrieri. Nell’antica Grecia, poi, si comprende che l’esercizio della democrazia diretta non è adeguato alle nuove esigenze e vede la luce il ruolo dell’uomo pubblico cui si delega il compito della gestione dei problemi della comunità. La modernità, quindi, nasce con la diversificazione e la specializzazione delle funzioni, compresa quella politica; diversificazione e specializzazione sono fondamentali perché qualunque tipo di organizzazione complessa possa funzionare, a prescindere dal fatto che si abbia l’abitudine di riconoscere maggiore o minore importanza alle varie mansioni. Rinunciare, però alla diversificazione, anche per i più nobili motivi, significa tornare indietro nella millenaria evoluzione sociale.

Se in un ospedale importante si vedesse il primario aiutare a rifare i letti dei pazienti, dopo il primo stupore, probabilmente sarebbero gli stessi ricoverati a chiedere che il dottore dedichi più tempo al suo lavoro di medico, che non tutti sanno e possono fare, lasciando ad altri le loro competenze e il loro spazio.

Apprendiamo dai giornali che l’assessore all’istruzione di Gallarate, dopo aver nel recente passato contribuito personalmente a svuotare le cantine delle scuole, in questi giorni ha spostato fisicamente i banchi in una scuola media cittadina. Una presenza di questo livello, va da sé, ha catalizzato l’attenzione della stampa oscurando completamente la presenza meritoria di molti genitori che hanno generosamente dato la loro disponibilità; d’altro canto non ci risulta che in questo periodo gli uffici comunali preposti alla scuola siano scarichi di lavoro: problema dei trasporti, utilizzazione ottimale degli spazi a livello cittadino, manutenzioni straordinarie… L’assessore ha dichiarato che non ama stare seduto in ufficio. Se il problema è lo stare seduto, ci permettiamo di suggerirgli di imitare Aristotele: crei un assessorato peripatetico, ma abbandoni il modello di civiltà di Neanderthal dove tutti fanno tutto; da raffinato storico qual è converrà che le prassi consolidate in molte migliaia di anni devono essere messe in discussione con molta prudenza.

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